Marco Motta – Abbiamo già constatato, nella prima puntata di questa rubrica, che si può parlare benissimo di un giocatore durante la giovinezza per poi essere in seguito smentiti. Anche la storia di Marco Motta, terzino italiano che ha giocato anche in molte big del campionato nostrano, trova riscontro in queste particolari pieghe. Calciatore all’apparenza estremamente talentuoso e in grado di dare una spinta importante sulla fascia di competenza, Marco Motta si è però perso dopo la sua avventura alla Juventus, non toccando mai le vette raggiunte in passato.
CHE FINE HANNO FATTO, episodio 2: Marco Motta, dalle big d’Italia all’avventura cipriota
Classe 1986, Motta esordisce in Serie A facendosi notare subito con la maglia dell’Atalanta, club sempre molto attento alla valorizzazione dei calciatori più giovani. In seguito, l’inizio carriera del calciatore si dividerà tra Udinese e Torino: nel club friulano inizialmente Motta non trova molto spazio e viene dunque mandato in prestito ai granata. Con la squadra piemontese Motta si fa ben valere, guadagnandosi anche la conferma l’anno successivo a Udine. Il ragazzo viene ormai considerato come un calciatore affidabile, nonostante non avesse ancora superato le 25 presenze in una singola stagione. Si guadagna persino la possibilità di giocare le Olimpiadi nel 2008 e forse anche a causa di questa ribalta internazionale la Roma decide di credere in lui e lo acquista nel gennaio del 2009. Motta viene acquistato prevalentemente per risultare un’alternativa giovane ma fa vedere cose buonissime e, soprattutto nella seconda stagione, diviene titolare della fascia con 27 presenze complessive tra campionato e coppe. La svolta della carriera arriva però nel 2010, stesso anno in cui il terzino guadagna la sua prima e unica presenza in Nazionale: Motta viene infatti scelto dalla Juventus, vogliosa di ritornare a vincere dopo Calciopoli, per occupare il ruolo di terzino. Purtroppo per Motta, a livello generale la prima stagione con i bianconeri sarà un fallimento: la squadra, nonostante le 32 presenze complessive del calciatore, non rende e conclude il campionato al settimo posto, fuori da tutte le coppe. Qualche mese dopo inizia l’era Conte e Marco Motta, sfortunatamente per lui, diventa uno degli “epurati” della rosa: in sei mesi nessuna presenza ufficiale e un addio ormai praticamente scritto.
Campionato esotico
Motta ha la sfortuna di lasciare la Juventus proprio nel momento storico in cui il club riprende a vincere. Viene mandato per due volte in prestito a Catania e Bologna, senza però dare mai grossissimi risultati. Riesce a collezionare 3 presenze ufficiali con la Juventus nel 2013, per poi venir ceduto di nuovo in prestito, stavolta al Genoa. Torna nuovamente alla Juventus senza giocare mai. Stanco della situazione, nel gennaio 2015 Motta rescinde il suo contratto con la Vecchia Signora, iniziando la sua parentesi estera. Prima inglese, con Watford e Charlton, poi spagnola con la maglia dell’Almeria. Di ieri, invece, la notizia della sua nuova avventura: Marco Motta giocherà nel campionato cipriota, con la casacca dell’Omonia Nicosia. Un salto incredibile rispetto al passato, fatto forse di rimpianti e di occasioni perse. Contestualizzate, comunque, in una carriera di tutto rispetto per un giocatore che ha sempre dato il massimo in campo.