CHE FINE HANNO FATTO – Alexander Merkel, il trionfo e l’anonimato

che fine hanno fatto24/09/2018 • 16:30
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Alexander Merkel – Il Milan ormai da anni viene considerato alla stregua di una nobile decaduta. Nonostante una recente conquista della Supercoppa Italiana e due finali di Coppa Italia, infatti, i rossoneri mancano da troppi anni dalla Champions League e da ancor più tempo non si aggiudicano uno Scudetto. Proprio della rosa dell’ultimo Milan scudettato faceva parte anche il centrocampista Alexander Merkel, ragazzo dai capelli biondi e dalle idee ordinate che aveva stregato Allegri con la sua solidità teutonica. Una stagione da sogno per il calciatore naturalizzato kazako che, però, sembra quasi considerabile al pari di un bellissimo sogno da cui, a un certo punto, purtroppo è necessario svegliarsi.

CHE FINE HANNO FATTO, episodio 12: Alexander Merkel

Notato in una gara della Germania Under 15, Merkel viene acquistato dal Milan nel 2008 per entrare a far parte del rinomato settore giovanile rossonero. Con la Primavera Merkel si dimostra subito un vincente, tanto è vero che nel 2010 si aggiudicherà insieme alla squadra la Coppa Italia di categoria, che i rossoneri non vincevano da addirittura 25 anni. A furia di prestazioni altisonanti in mezzo al campo il ragazzo comincia ad interessare anche il tecnico della prima squadra Massimiliano Allegri (così come d’altronde aveva interessato Leonardo, che l’anno precedente lo aveva convocato per qualche gara senza farlo scendere in campo). Merkel intraprende dunque tutto il ritiro estivo con il Milan che, abbastanza sorprendentemente, decide di tenerlo in rosa e di non mandarlo in prestito. Ad appena 18 anni il centrocampista si toglie lo sfizio di esordire prima in Champions League, poi di segnare e dare un assist vincente a Robinho in Coppa Italia e, last but not least, di vincere attivamente lo Scudetto con i rossoneri giocando 6 gare in campionato. Sembra che il Milan sia di fronte a un giocatore che, potenzialmente, può diventare un vero e proprio top nel suo ruolo. Sembra, perché dalla stagione successiva la strada di Merkel non solo sarà diversa da quella dei rossoneri ma anche decisamente sfortunata e debilitante.

Nel 2011-2012 il calciatore viene ceduto infatti in comproprietà al Genoa, nell’ambito dell’operazione che avrebbe poi portato El Shaarawy al Milan. Merkel nel club rossoblu può quindi trovare continuità e confermarsi su livelli più che buoni. All’ombra di Marassi però resta solo 6 mesi, nei quali colleziona 14 presenze complessive e un fastidioso infortunio al flessore. A gennaio, anche un po’ sorprendentemente, ritorna al Milan per rinforzare il centrocampo ma purtroppo incorre in un infortunio al legamento collaterale mediale che, di fatto, lo fa sparire dai radar di Allegri. Nell’annata successiva arriva dunque l’addio definitivo al Milan: il Genoa prima lo acquisisce e poi lo gira – sempre in comproprietà – all’Udinese, con la cui maglia esordisce (ironia della sorte) proprio contro il Milan, perdendo. L’esperienza a Udine si rivela però infruttuosa: il giocatore ha concorrenza e vede pochissimo il campo. Così, viene ceduto all’estero in prestito, in particolare al Watford prima e l’anno dopo al Grasshoppers. Due esperienze in campionati molto diversi, nei quali però Merkel non lascia il segno giocando poco e risultando ancor meno decisivo. Il destino gli riserva anche un ritorno all’Udinese ma l’esperienza in bianconero si rivela ancora una volta maledetta quando Merkel si rompe il legamento crociato, nel settembre 2015. Forse è proprio questo l’episodio che taglia definitivamente le velleità di crescita al ragazzo, che nel frattempo si fa naturalizzare kazako per poter giocare in Nazionale (con la quale, però, collezionerà soltanto una presenza dopo una vita trascorsa con le selezioni giovanili tedesche).

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Alexander Merkel con la maglia dell’Udinese

Divorzio traumatico

L’ultima esperienza italiana è incredibilmente caotica, per quanto breve: nell’agosto del 2016 Merkel viene acquistato a titolo definitivo dal Pisa ma, complice anche la devastata situazione societaria, chiede di essere liberato il mese successivo e si accasa al Bochum, club di seconda divisione tedesca. Merkel firma un contratto fino al 2018 ma, nonostante ciò, attualmente è finito a militare nell’Admira Wacker, club austriaco di prima divisione. Il calcio ad alti livelli e le vittorie giovanili con il Milan sono però ormai un ricordo per il ragazzo che aveva iniziato col botto e che poi, come molti altri, a causa di infortuni e sfortuna ha finito per smarrire la strada.

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