Il ct della Nazionale Roberto Mancini, ha parlato delle nuove leve del nostro calcio: da Barella a Zaniolo, passando per Chiesa e Bernardeschi. Ha anche parlato di Balotelli e del suo “gemello” Vialli.
MANCINI FA I PARAGONI
È sempre difficile fare dei paragoni, ma Roberto Mancini in un’intervista alla Gazzetta dello sport si è prodigato nel farli. “Finora è stato il campionato di Cristiano Ronaldo e di Barella – ha spiegato il ct azzurro -. Quest’ultimo ha qualità, tecnica, tiro, non molla mai. Ricorda Tardelli. Ma deve segnare di più”. Complimenti anche per il talentino della Roma: “Oggi gioca trequartista ma io lo vedo bene a tutto campo, come Pogba“. Da due giovani promesse a due giovani che sono già una bella realtà: “Bernardeschi ha avuto dei problemi fisici ma è cresciuto, sono convinto che giocherà perché la Juve ha tante partite. Chiesa ci sta che abbia avuto un rallentamento visto tutte le pressioni che ha. A me piace sia a destra che a sinistra ma deve segnare di più. È importante per il suo ruolo”.
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Ormai non più giovanissimi De Sciglio e Balotelli: “De Sciglio è cresciuto soprattutto dal punto di vista dell’attenzione. A Mario gli serve solo giocare e segnare“. Sulla Nazionale in generale: “Sono felice e orgoglioso dei ragazzi, soprattutto dell’empatia che si è creata tra di loro. Vorrei solo che la squadra trasformasse in gol le tante occasioni. Ambizione? Vorrei vincere un Europeo e un Mondiale, magari uno dietro l’altro. Altre nazionali ci sono riuscite, non capisco perché l’Italia non possa sognarlo”. Chiosa finale su Vialli: “Ci sentiamo spesso, ma non abbiamo mai parlato della malattia. Lui è una roccia. Non gliel’ho mai detto, ma per me è sempre stato un esempio”.