La vita spesso ci mette davanti a dure prove, ma con un po’ di coraggio e un pizzico di fortuna queste spesso si possono superare. Ed è un po’ quello che è successo al calciatore Wesley Moraes.
L’attaccante brasiliano, a lungo corteggiato dalla Lazio, è stato venduto dal Brugge all’Aston Villa, fresco di promozione in Premier, per 25 milioni di euro. Classe 1996 e cresciuto a Juiz de Fora, una città nel sud-est del Brasile, ma a differenza di molti connazionali, come raccontato al The Sun, non è stato inseguito dai grandi club già a 12-13 anni. La sua adolescenza è stata infatti molto diversa da quella di altre stelle Carioca.
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Suo padre era calciatore e, anche se non giocava a livello professionistico, guadagnava qualcosa dalle partite, il necessario per riuscire a mantenere la famiglia. Purtroppo divenne parzialmente disabile e quando Wesley aveva solo 9 anni morì, lasciando la famiglia proprio sulle spalle del figlio.
Quando l’attaccante aveva solo 15 anni divenne padre per la prima volta, del figlio Yan, e solo un anno dopo nacque anche la secondogenita, Maria. In quegli stessi anni ha fatto vari provini per diversi club europei dall’Atletico Madrid ai francesi del Nancy e dell’Evian. Ma non andarono come sperava e dovette tornare in Brasile, dove aveva una grande famiglia da mantenere.
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Cominciò allora a lavorare in una fabbrica, su una catena di montaggio. Ordinava tutto il giorno bulloni e viti per meno di 150 euro al mese. Poi finalmente un pizzico di fortuna, l’incontro casuale con un agente e l’arrivo al Trencin, in Slovacchia. Dopo soli sei mesi il Brugge è pronto a comprarlo per poco meno di un milione.
Ora l’Aston Villa e la Premier League, senza mai dimenticare la famiglia in Brasile.
A volte se puoi sognarlo, puoi farlo.