In pochi ci credevano davvero, ma alla fine il crowdfunding del Pordenone si è rivelato vincente. Il club aveva lanciato l’iniziativa Pordenone 2020, ossia una raccolta fondi per rafforzare il club in vista del centenario dalla nascita. Il successo è stato schiacciante e 254 nuovi soci, in 7 mesi, hanno donato 2,2 mln.
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IL GENIALE CROWFUNDING DEL PORDENONE
Per chi non lo sapesse, il crowfunding non è altro che una raccolta fondi online. Agli investitori sono stati regalati biglietti delle partite casalinghe, sconto sul merchandising e pieni diritti amministrativi suddivisi in base all’investimento fatto. Prima volta che un club di calcio italiano ricorre a questo stratagemma che si è rivelato vincente. Adesso il Pordenone, reduce da una stagione straordinaria in serie C, potrà giocare un campionato di serie B di livello e chissà magari puntare alla promozione.
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Il presidente del club Mauro Lovisa si è detto molto soddisfatto: “Ringraziamo di cuore tutti coloro che hanno colto l’opportunità di diventare attori protagonisti della crescita del club. Persone che credono nel nostro progetto: le conosco bene praticamente tutte, chi tifoso storico chi più nuovo; come conosco altrettanto bene chi alle tante parole non ha abbinato i fatti”. Un modello economico simile all’azionariato popolare utilizzato principalmente in Spagna. Adesso bisognerà capire se i contribuenti avranno voce in capitolo anche sulla scelta dell’allenatore e sul calciomercato. Va detto, però, che il Pordenone non si è inventato niente. La prima squadra ad adottare il crowfunding è stata l’inglese Stevenage, che nel 2017 raccolse 600mila sterline per ristrutturare la curva.
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