L’Ausburg è in ritiro sulle Alpi svizzere, ma i giocatori hanno dovuto dire addio ad ogni comfort: sveglia alle 5:30, niente servizi igienici, zero cellulari e camminate infinite tra i sentieri.
L’Ausburg e il ritiro sulle Alpi svizzere
Archiviata l’ultima stagione con una salvezza arrivata all’ultimo soffio, a +4 dallo Stoccarda retrocesso, l’Augsburg è partito per il classico ritiro pre-stagionale. La destinazione è stata scelta dal tecnico dei bavaresi, Martin Schmidt, uomo fondamentale per la salvezza in Bundesliga del club. L’allenatore ha optato per le Alpi svizzere.
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Niente comfort, niente lusso ma soprattutto niente civiltà. Lo svizzero, con un passato da meccanico part time, ha portato i suoi ragazzi tra le sue montagne per vivere a pieno la vita del Canton Vallese.
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Programma ferreo e solo lo stretto indispensabile. Niente cellulari, niente servizi igienici, per chi voleva lavarsi c’erano i torrenti mentre per gli altri bisogni i servizi erano esclusivamente all’esterno. Le nottate? Trascorse nei dormitori della baita e la sveglia alle 5.30. Alle 6 subito pronti per il trekking tra le montagne svizzere e lontano dai sentieri più frequentati.
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Un ritiro che ha tanto l’aspetto di una punizione per i giocatori, ma che in realtà vuole mandare un forte segnale sulla conservazione della natura. I giocatori oltre al trekking obbligatorio hanno dovuto partecipare a conferenze di guide e geologi in merito alla protezione della natura e ai cambiamenti climatici.
Al rientro dall’esperienza in montagna sia i calciatori che lo staff hanno avuto un giorno di riposo, prima di partire per il ritiro in Tirolo. Chissà se il “ritiro punizione” avrà i suoi effetti nella prossima stagione.