Bruno Fernandes, fantasista dello Sporting Lisbona, rompe due porte negli spogliatoi dopo l’espulsione rimediata in campionato. Fernandes, dopo l’esperienza in Italia tra Novara, Udinese e Sampdoria, nel 2017 sbarca a Lisbona allo Sporting. Il centrocampista, realizzando complessivamente 31 reti negli ultimi due campionati, attira l’attenzione di molti club europei. Negli ultimi mesi si era parlato di un suo trasferimento in Premier League, nel Tottenham, ma alla fine l’accordo è saltato. Il giocatore ha poi spiegato che era stato lo Sporting a dire di no all’affare. Ora si parla insistentemente di una sua partenza a gennaio. I club più interessati sarebbero Real Madrid, Psg e alcune società britanniche. Non si sa se sarà la volta buona, ma intanto il giocatore mostra il suo stato di irrequietezza.
Bruno Fernandes rompe due porte negli spogliatoi
Domenica all’Estadio do Bessa di Porto lo Sporting Lisbona ha sfidato i padroni di casa del Boavista. Dopo un momentaneo vantaggio degli avversari Bruno Fernandes realizza la rete del pareggio. Peccato però che sul finire del match, al 91’, si faccia espellere per doppia ammonizione. Un cartellino rosso che ha fatto infuriare il portoghese. Fernandes perde completamente il controllo nel percorso verso gli spogliatoi. Prende a calci due porte dell’impianto e le distrugge. Il tutto è documentato dai fermo immagine delle telecamere dello stadio del Boavista, che il quotidiano portoghese pubblica.
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Il giocatore, secondo quanto riporta il Sun, sarebbe fortemente frustrato per il mancato affare con il Tottenham e l’impossibilità momentanea di un trasferimento in una big europea. Era stato lui stesso a parlare della volontà di volare in Premier League. Sogno infranto dalla scelta dello Sporting Lisbona.
“Il Tottenham ha presentato diverse offerte per me e dal mio punto di vista non c’era nessun problema. Io volevo giocare in Premier League e c’erano tutte le condizioni per chiudere l’affare. Ma lo Sporting ha ritenuto che l’offerta degli Spurs non fosse abbastanza buona. E io non posso fare altro che rispettare la decisione del club”.
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