Jurgen Klopp miglior allenatore del 2019 ma anche tecnico dal cuore d’oro. Il tedesco aderisce a Common Goal e dona parte dello stipendio per aiutare i giovani più svantaggiati. Il tecnico de Liverpool, lo scorso lunedì, ha vinto il premio come miglior allenatore al The best FIFA Football Awards 2019. Klopp ha avuto la meglio su colleghi del calibro di Pep Guardiola del Manchester City e Mauricio Pochettino del Tottenham. Un premio che va a chiudere una stagione di successi. Prima la Champions League, che torna a Liverpool dopo 12 anni, poi la Supercoppa Europea, ad agosto contro il Chelsea. Senza dimenticare la Premier League persa per un soffio all’ultima giornata e per un solo punto di distacco con il City. A margine del Gran Gala FIFA, alla Scala di Milano, il tecnico ha però voluto fare un annuncio che ha catturato l’attenzione dei media mondiali.
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Klopp aderisce a Common Goal: 1% dello stipendio in beneficenza
Klopp è entrato ufficialmente nella famiglia di Common Goal, ente benefico lanciato da Juan Mata nel 2017 e subito seguito dal presidente della UEFA Aleksander Ceferin. Tantissimi i colleghi che si sono già uniti allo spagnolo, come ad esempio Giorgio Chiellini e Matt Hummels. L’organizzazione aiuta i ragazzi di tutto il mondo a emergere da contesti sociali difficili. I principali contribuenti sono i calciatori, che solitamente devolvono l’1% dello stipendio. Il tedesco, sbarcato in Inghilterra nel 2015, ha un ingaggio che si aggira intorno ai 14 milioni di euro. All’ente andranno quindi circa 140 mila euro.
“Sono davvero orgoglioso e felice di poter annunciare che da oggi sono un membro della famiglia di Common Goal, è una grande cosa. Alcune persone naturalmente sanno cos’è, in caso contrario c’è Google. Voglio celebrare questa occasione condividendo con voi questa novità e annunciando che impegnerò l’1% dei miei guadagni per aiutare a cambiare il mondo attraverso il calcio. Da quando il progetto è partito, il movimento è cresciuto costantemente dimostrando che è un meccanismo semplice, efficace e sicuro”.
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