Jordan Henderson è oggi una colonna portante del Liverpool, club del quale è anche capitano. Ma i primi mesi con i Reds non sono stati così semplice, a causa soprattutto di un compagno di squadra, Luis Suarez, che era pronto a “uccidere”. L’uruguaiano denigrava spesso il centrocampista, che a causa di questo si sentiva inadeguato. Questo malessere condizionava parecchio l’inglese tanto che un giorno non ha più retto ed è esploso. L’8 giugno 2011 Henderson passa ufficialmente dal Sunderland al Liverpool per 16 milioni di euro. Da allora di strada ne ha fatta parecchia. Dopo l’addio di Steven Gerrard diventa ufficialmente il capitano della squadra e nel giugno 2019 si laurea campione d’Europa con i Reds, sollevando la coppa dalle grandi orecchie.
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Henderson ricorda i primi mesi al Liverpool: “Volevo uccidere Suarez”
Anche in questa nuova stagione le cose per il Liverpool vanno alla grande. Primo posto in classifica in Premier League a +8 da Leicester e Chelsea, ma non solo. Gli uomini di Klopp dominano anche la classifica del Gruppo E della fase a gironi di Champions League, seguiti da Napoli, Salisburgo e Genk. Un periodo davvero d’oro per i Reds e per Henderson. Il capitano confessa però, al podcast di “The Greatest Game with Jamie Carragher”, che i primi mesi con la casacca del Liverpool non sono stati così semplici a causa soprattutto di un compagno di squadra, Luis Suarez. L’uruguaiano, arrivato anche lui ad Anfield nel 2011, denigrava Henderson, che alla fine è esploso. Questo è servito però a migliorare il loro rapporto.
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“Ho dato il massimo quando sono arrivato a Liverpool. All’epoca ero giovane e c’erano un paio di cose che Luis faceva in allenamento che non mi piacevano. Mi faceva sentire come se non fossi abbastanza bravo per giocare nella sua squadra, alzava sempre le braccia come a dire ‘ma che cavolo sta facendo questo’, come se non dovessi essere lì. Mi ha fatto davvero male quel gesto. Lo ha ripetuto tre volte e un giorno sono esploso, ero pronto a ucciderlo. Da quel momento in poi ho avuto un bel rapporto con Luis, nella partita successiva gli ho anche servito un assist per fare gol. Col tempo siamo stati sempre più vicini, ho imparato tante cose da lui”.
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