Coppa Libertadores già nel caos. L’arbitro designato come responsabile Var, Diego Haro, è stato cacciato a causa di qualche complimento di troppo alla squadra del River. Sabato sera Flamengo e River Plate si contenderanno l’ambita Coppa Libertadores, la massima competizione sudamericana di calcio per club. La squadra argentina, campione uscente, arriva in finale dopo aver battuto gli eterni rivali del Boca Juniors. I brasiliani invece dopo aver travolto la formazione di Porto Alegre del Gremio. Il match, nonostante si debba ancora disputare, sta già facendo parlare di sè. Prima a causa del cambio di sede. Niente Santiago del Cile per l’ultima gara della 60esima edizione della competizione, per via dei disordini e delle violente proteste in corso da settimane nel Paese. La Conmebol, confederazione calcistica sudamericana, ha scelto l’Estadio Monumental di Lima, in Perù. Ora invece è un arbitro a riportare sotto i riflettori l’attesissima partita.
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Arbitro del Var cacciato: troppi complimenti al River
Si tratta di Diego Haro, responsabile del Var. L’uomo è stato infatti sollevato dall’incarico per un’intervista non autorizzata in cui, tra l’altro, si è lasciato andare a qualche complimento di troppo sul River Plate. A spiegare la situazione è il giornalista argentino Martin Liberman sul suo profilo Twitter.
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“Haro non ha seguito il protocollo e ha rilasciato interviste senza chiedere il permesso. Ha parlato dei giocatori del River e della rivoluzione fatta dalla squadra di Marcelo Gallardo nel continente. Per evitare sospetti, la Conmebol lo ha messo sapientemente da parte”.
L’arbitro peruviano aveva dichiarato che la squadra di Gallardo, negli ultimi cinque anni, si è resa protagonista di una rivoluzione calcistica nell’America del Sud grazie a un gioco dinamico che ha permesso loro di vincere titoli in poco tempo. Inaccettabile per la Conmebol che ha già sostituito Haro, allontanato ufficialmente per “violazione della politica interna di arbitrato in relazione alle interviste senza previa autorizzazione”, con l’uruguaiano Esteban Ostojich. I due club, River e Flamengo, arriveranno in Perù già mercoledì per prepararsi al meglio all’attesissima finale.
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