Fernando Amorebieta come Suarez. Durante il Clasico del Paraguay morde in testa un avversario rimediando inevitabilmente il cartellino rosso. Sabato il calcio sudamericano ha attirato l’attenzione di tutto il mondo. Flamengo e River Plate infatti sono scese in campo per la finale della sessantesima edizione della Coppa Libertadores. Il club brasiliano vince per 2-1, un successo targato Gabigol. Il ventitreenne, in soli tre minuti e a pochi minuti dalla fine, ribalta infatti il risultato e la squadra di Rio de Janeiro porta a casa, dopo 38 anni, la Copa. Il River, che cercava la quinta Libertadores della sua storia, la seconda di fila, si ferma al gol di Rafael Borre nel primo tempo. Ma dopo il match tra Flamengo e River un altro match sudamericano fa il giro del mondo.
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Amorebieta come Suarez: morde in testa un avversario
Parliamo della gara tra Olimpia Asuncion e Cerro Porteño, il Clasico del Paraguay. Un match sicuramente meno seguito rispetto alla finalissima di Lima ma balzata alle cronache e diventata virale nel giro di pochissimi minuti. Il match finisce 4-2 per il Club Olimpia, primo in classifica nella Division Profesional, ma non è questo ad attirare l’attenzione del mondo, piuttosto un singolo episodio. Protagonisti Nestor Camacho, centrocampista del Club Olimpia e Fernando Amorebieta, difensore del Cerro.
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A pochi minuti dalla fine Amorebieta è stato espulso per un contatto prolungato con l’avversario. Non un contatto normale però. Il venezuelano, prendendo probabilmente esempio dal collega Luis Suarez, ha infatti morso in testa Camacho. Il direttore di gara, che ha assistito alla scena, non ha potuto far altro che espellere l’ex Athletic Bilbao. L’arbitro ha però mostrato il cartellino rosso anche a Camacho, colpevole di aver sbracciato troppo. L’episodio non ha comunque rovinato la festa del Club Olimpia e in particolare di Roque Santa Cruz. L’ex Bayern Monaco autore delle quattro reti della sua squadra, a 38 anni, è più in forma che mai.