Che fine ha fatto Pavoletti? Si sta allenando per tornare in campo a Marzo per convincere Mancini a portarlo all’Europeo. Queste le sue parole a GQ, dove ha svelato diversi retroscena sulla sua vita privata, tra cui il fatto di non amare il calcio e di avere un maialino vietnamita come animale domestico.
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QUEL MALEDETTO INFORTUNIO
Poteva essere la sua stagione, invece un brutto infortunio l’ha costretto a lasciare la Serie A, che probabilmente rivedrà a Marzo. Ma Pavoletti non si è mai abbattuto, ma anzi l’ha presa con filosofia: “Fine agosto, salto, metto il piede a terra, sento un rumore forte e secco. Capita, non ne faccio un dramma e non dico che sono sfortunato. Sto lavorando sodo, spero di tornare a marzo. A giugno 2020 ci sono gli Europei: avrò pochi mesi a disposizione, voglio convincere Mancini a convocarmi”. Molti giocando a calcio per passione, ma per Pavoloso è diverso: “Non mi diverto a giocare, dico sul serio. Si tratta di un lavoro, lo faccio meglio che posso ma tutto finisce lì. Sono un tipo strano: a casa non guardo mai le partite alla televisione, troppa ansia, finisce che mi immedesimo e allora meglio lasciar perdere”.
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Poi inizia a parlare del suo maialino: “ In giardino abbiamo una casetta di legno. Una sera io ed Eli (storica compagna del giocatore, ndr) siamo lì a farci gli occhi dolci finché non sentiamo un rumore tremendo: era Mou (il maialino ndr) che sbatteva la testa sulla porta, voleva entrare, non riconosceva il nostro odore ed era infuriato. Abbiamo passato la notte in bianco, barricati dentro con il terrore che Mou sfondasse la porta e ci caricasse… Mou è il nome che si dà ai maiali vietnamiti. Era uno scricchiolo, ma ora pesa più di 100 kg. Ci sono affezionato, e la cosa è reciproca”.
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