Derby folle in Cile. Durante il match tra Colo-Colo e Universidad Catolica alcuni tifosi hanno lanciato un cellulare e dei razzi in campo, ferendo anche un giocatore. Il direttore di gara ha scelto di sospendere il match. Quarta giornata di Primera Division in Cile caratterizzata dal derby di Santiago. Il Colo-Colo momentaneamente tredicesimo in classifica affronta in casa, all’Estadio Monumental David Arellano, l’Universidad Catolica, club con forte tradizione internazionale e attualmente primo in classifica. Un derby all’apparenza tranquillo interrotto però a diciannove minuti dalla fine, quando l’Universidad Catolica stava vincendo 2-0.
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Derby folle in Cile, match sospeso
Alcune persone hanno iniziato a lanciare razzi e petardi dagli spalti, causando anche il ferimento della stella del Colo-Colo, Nicolas Blandi. Due dispositivi esplosivi sono atterrati infatti vicino all’attaccante, che fortunatamente non ha riportato gravi ferite. Lo Staff medico del Colo ha subito soccorso Blandi, che è uscito dal campo zoppicando. Ma sul terreno da gioco non sono finiti solo petardi e razzi. Mentre il gioco era fermo qualcuno, dalla curva del Colo, ha lanciato un cellulare verso il portiere dell’Universidad Catolica, Matias Dituro. L’estremo difensore ha raccolto lo smartphone e l’ha messo all’orecchio, rispondendo apparentemente a una chiamata. Successivamente ha passato il cellulare ad un compagno di squadra.
L’arbitro Piero Maza Gomez ha deciso di annullare il gioco per grave pericolo. A diciannove minuti dalla fine del match ha scelto quindi di mandare tutti sotto la doccia. Fonti locali affermano anche che le bancarelle che vendono cibo e bevande all’interno dell’Estadio Monumental David Arellano di Santiago sono state saccheggiate dopo la partita. Ci sono stati inoltre scontri tra tifosi all’esterno dell’impianto sportivo. Il vicepresidente esecutivo del Colo-Colo, Harold Mayne-Nicholls, ha precisato: “Chiaramente c’è stata una mancanza di sicurezza. Cercheremo di identificare le persone coinvolte e speriamo che non tornino più allo stadio”.
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