Il Psg è ai quarti di finale di Champions League. Il club parigino, al Parco dei Principi, ribalta il risultato dell’andata contro il Borussia Dortmund e accede alla fase successiva della competizione europea. In Germania il protagonista assoluto della serata era stato Erling Haaland. Il diciannovenne, con una doppietta, aveva steso Neymar e compagni, che erano riusciti a fare una sola rete. A Parigi invece va decisamente meglio per i francesi. Neymar e Bernat segnano le due reti che permettono al Psg di eliminare il Borussia dalla corsa Champions. Ciò che ha stupito maggiormente però è l’esultanza della formazione di Tuchel al fischio finale. I giocatori del Psg hanno imitato Haaland, deridendolo con la sua tipica esultanza. Un gesto sicuramente poco carino e poco elegante. Un solo giocatore del Psg non si è unito al gruppo nel deridere il diciannovenne.
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Un solo giocatore non si è unito al gruppo nel deridere Haaland
Mentre la maggior parte della squadra si è divertita infatti a imitare l’esultanza del norvegese, l’attaccante Edinson Cavani è scomparso dai radar. Al triplice fischio finale Neymar e compagni, prima di abbandonare il campo, hanno preso di mira il diciannovenne imitando la sua tipica posa da meditazione. La foto è diventata poi virale. Come se non bastasse Kylian Mbappé, dallo spogliatoio, ha poi pubblicato un video su Instagram in cui lui e i compagni continuava a mimare l’esultanza di Haaland. Cavani, in entrambi i casi, non era presente. L’ex attaccante del Napoli, secondo Ovacion, non ha apprezzato la decisione della squadra di celebrare in quel modo e ha anche rifiutato apertamente di partecipare al video di Mbappé.
Dopo la partita, invece, la stella brasiliana ha rincarato la dose con un post sui propri profili social. Neymar ha pubblicato una sua foto imitando, ancora una volta, Haaland con la didascalia “Parigi è la nostra città, non la tua“. La celebrazione zen del norvegese deriva dalla sua passione per la meditazione, una disciplina che come dichiarato dallo stesso diciannovenne gli dà tranquillità.