Abbiamo avuto l’onore di intervistare il capitano della Nazionale campione del Mondo e pallone d’oro 2006 Fabio Cannavaro. Fabio ora si trova in Cina, dove allena il Guangzhou, ed è particolarmente impegnato rispetto all’emergenza Coronavirus. Con gli altri campioni del mondo è protagonista di una bellissima iniziativa. Di questo, e di tanto altro, abbiamo parlato con lui. Ecco cosa ci ha detto…
LA VITA ORA IN CINA
“In Cina il virus è sotto controllo. Quasi tutti i casi sono stati isolati. Il problema ora è legato al rientro nel Paese. Chiunque rientra in Cina, deve sottoporsi a quarantena. Io la finirò venerdì.”
LA RACCOLTA FONDI DEI CAMPIONI DEL MONDO
“Abbiamo cominciato una raccolta fondi con i campioni del mondo per donare attrezzature alla Croce Rossa. Noi campioni del mondo ci siamo messi in gioco, ma serve l’intervento di tutti. All’epoca della vittoria fu la nostra fortuna unirci. Gli italiani tirano fuori il meglio nei momenti di difficoltà, e questo per il paese è il momento di unirsi. Siamo stati il primo Paese a intervenire correttamente in Europa, anche se all’estero all’inizio ci prendevano un po’ in giro.
La raccolta è nata quando abbiamo cominciato a ricevere valanghe di messaggi, mentre ritrasmettevano in televisione le partite del Mondiale. Ci siamo sentiti prima con Oddo, poi Del Piero ha trovato il modo attraverso la piattaforma GoFundMe di dar vita all’iniziativa. Ci siamo dunque sentiti tutti sul gruppo Whatsapp.
Abbiamo deciso di agire così perché in questo modo si ha la possibilità di vedere con trasparenza dove finiscono i fondi. Non finiranno in un calderone, ma per un obiettivo specifico. Il nostro obiettivo è quello di consegnare il materiale in prima persona. Potete trovare il link per donare sui profili social di quasi tutti i campioni del mondo.”
Clicca qui per contribuire alla raccolta
CANNAVARO: La vecchia Serie A, il Mondiale e il Real Madrid
RONALDO IL FENOMENO E GLI ALTRI GRANDI ATTACCANTI
“Ronaldo non ti permetteva di sbagliare. Davanti alla porta aveva un margine d’errore pari a zero. Shevchenko stava sempre sul lato opposto rispetto alla palla. Si nascondeva, ma alla fine il suo nome era sempre nel tabellino. Per noi difensori quegli anni era un disastro. Da Reggio Calabria a Milano trovavi sempre un Top.”
GERMANIA 2006
“Fu Lippi ad unirci. Al di là dei giocatori, fu lui a fare la differenza in quel Mondiale. Leggeva benissimo le situazioni. Con la Germania continuava a inserire attaccanti perché era sicuro della condizione mia, della difesa, e di Gigi Buffon. Battere i tedeschi in casa ci fece mettere una mano sulla coppa. Da lì arrivarono le energie mentali per battere una Francia più forte fisicamente e tecnicamente. Quando Grosso segnò l’ultimo rigore corremmo ognuno in una diversa direzione. Fu l’unico momento in cui paradossalmente ci dividemmo.
E sull’abbraccio di Pirlo al momento del rigore di Grosso: “Avevo detto a tutti di lasciarmi stare, di non abbracciarmi. Avevo già patito ai rigori nel 1998. Pirlo si è avvicinato e mi ha posto l’ormai celebre domanda: ‘Fabio se segna siamo campioni?’ ‘Sì, Andrea’
SERGIO RAMOS E I DIFENSORI DI OGGI
“Ramos ha detto che vuole vincere il Pallone d’Oro come me? Bè lui fisicamente è straordinario e ha numeri, a livello di titoli vinti, che forse solo Paolo Maldini ha. Quando ho vinto l’ultima Liga al Real Madrid la difesa era composta da me, Sergio Ramos, Pepe, e Marcelo. Quando li sento dico sempre loro che sono stati fortunati a giocare con me, hanno fatto tesoro di quello che ho insegnato loro, e poi hanno costruito.” sorride Fabio.
“Van Dijk il più forte? Non so. Io oggi stimo difensori vecchia scuola come Chiellini. Nel calcio di oggi però, senza più raddoppi e vere marcature, il ruolo del difensore è davvero troppo cambiato.
PARLARE IL CINESE
“In Spagna ho imparato lo spagnolo, e a Dubai l’inglese. Il mio interprete, che è un ragazzo molto sveglio e ha studiato a Bologna, mi ha detto: “Mister, non impari il cinese perché se no perdo il lavoro”