Paulo Futre, attaccante portoghese, il migliore dei suoi connazionali a cavallo tra gli anni ’80 e ’90. Un fuoriclasse che approdò anche clamorosamente alla Reggiana, in cui ebbe la sfortuna di infortunarsi gravemente. Da lì, l’inizio del declino, con un passaggio anonimo al Milan e un finale di carriera in Giappone. Pensare che Futre nell’87 rischiò di vincere il Pallone d’Oro. Ma non lo vinse, e la colpa, secondo lui, fu di Silvio Berlusconi.
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Quando si diffuse la notizia che il presidente della Reggiana Dal Cin, nel ’93 stava portando in Italia Paulo Futre, cristallino fuoriclasse portoghese, in Emilia non potevano credere alle loro orecchie. Uno dei giocatori più forti dell’epoca in una squadra di provincia. Qualcosa di impensabile ai giorni nostri. Eppure Futre arrivò a Reggio Emilia, anche se si infortunò al tendine rotuleo e chiuse la stagione praticamente subito. Prima dell’approdo in Italia il portoghese aveva vinto una Coppa dei Campioni con il Porto e aveva strabiliato gli occhi dei tifosi dell’Atletico con una quarantina di goal e giocate da fenomeno. A fine anni ’80 era considerato uno dei migliori giocatori al mondo, uno da Pallone d’Oro. Ma Futre il Pallone d’Oro non lo vinse mai e la colpa, secondo lui, fu di Silvio Berlusconi.
Futre, il Pallone d’Oro e Berlusconi
“Non capisco ancora cosa sia successo“, racconta Futre a El Mundo Deportivo. “Ho firmato per l’Atletico nell’estate dell’87 dopo aver vinto la Champions League con il Porto: ho segnato nel secondo turno, in semifinale e in finale ho giocato la miglior partita di tutta la mia carriera. Arrivato a Madrid sono stato decisivo nella vittoria al Camp Nou e ho fatto una grande partita nello 0-4 con cui abbiamo battuto il Real di Butragueno al Bernabeu, con un goal e due assist. Pensavo veramente che avrei vinto il Pallone d’Oro, ma lo hanno dato a Gullit, un nuovo acquisto del Milan. Era sicuramente un fuoriclasse, avrebbe di sicuro vinto uno o più premi, ma quell’anno aveva vinto solo il campionato olandese…“. Secondo il talento portoghese il grande burattinaio dietro l’assegnazione del premio a Gullit anzichè a lui, giunto secondo, fu Silvio Berlusconi.
“Ci furono dei voti strani…”
Nessuno toglie dalla testa di Paulo Futre che in tutto questo ci sia stata la decisiva azione di Berlusconi: “Si diceva che Berlusconi avesse truccato il premio per fare in modo che lo vincesse il suo nuovo, stellare acquisto. E’ stata una delle votazioni più controverse, con dei voti particolarmente strani. Come quello di un giornalista portoghese, che mi ha intenzionalmente valutato in maniera negativa e che per tutta la mia vita si è rifiutato di spiegarmi il perché. Personalmente dico solo una cosa: la Champions League contro la lega olandese… In tutta onestà non so cos’altro avrei potuto fare quell’anno per meritarmelo“. Che lo zampino del buon Silvio sia arrivato anche a questo? Questa è una di quelle storie in cui la verità non verrà mai a galla. Ma a Futre, quell’edizione del Pallone d’Oro ’87, ancora non va giù.