Era il Gennaio 2009 quando Yvan Le Mee, procuratore di Julien Faubert, ricevette una chiamata da un intermediario che gli parlava di un forte interesse del Real Madrid. L’agente pensò ad uno scherzo, invece era tutto vero. Questa la storia dietro il clamoroso trasferimento flop del francese ai Blancos.
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Mancavano solo due giorni alla chiusura del mercato invernale del 2009 e il Real Madrid, allora guidato da Juande Ramos, era alla disperata ricerca di un esterno destro. Da lì la geniale idea di puntare sul francese del West Ham Julien Faubert, uno che non aveva di certo incendiato le folle in quel di Upton Park. “Il Real Madrid voleva prendere Antonio Valencia – racconta l’agente del francese Yvan le Mee al Guardian – ma il Wigan pretendeva 25 milioni di sterline, che sono come 80 milioni nel mercato di oggi“. Faubert quindi rappresentò la seconda opzione. Ma perchè puntare su un giocatore di quel livello per la prestigiosa camiseta blanca? La spiegazione l’ha fornita lo stesso Le Mee: “Juande Ramos era stato al Tottenham l’anno prima e Julien aveva giocato due fantastiche partite contro di loro per il West Ham. Questo è stato il motivo per cui ha avuto questa possibilità. A volte i miracoli accadono…“
L’insistenza del Real Madrid per Faubert: la trattativa
Una trattativa serrata quella che portò Faubert al Real: “Ho ricevuto una telefonata da questo ragazzo francese del Real Madrid, e mi ha detto ‘Ciao, lavoro per il Real Madrid e dobbiamo parlarti’“, ha spiegato Le Mee al The Athletic. L’agente pensò subito ad uno scherzo: “Gli ho detto che avevamo una partita importante da preparare e non avevo tempo per certe str******. Ho spento il telefono, abbiamo giocato. Quando ho acceso il telefono ho visto circa 30 messaggi di testo e 50 vocali. Lì ho capito che la cosa era seria“. Alla fine Faubert finì a Madrid in prestito collezionando ben 2 presenze per un totale di 54 minuti. In Spagna si ricordano di lui per un allenamento saltato e per un bel sonnellino in panchina durante un match contro il Villareal. Un’esperienza tutt’altro che indimenticabile dunque, ma non per l’agente, che ancora gongola: “Dopo quella trattativa tutti mi chiamavano David Copperfield“. Sì perchè portare Faubert ai Galacticos fu veramente una magia.