Trump non guarderà più le partite delle nazionali di calcio Usa

calcio14/06/2020 • 19:14
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La decisione della Federazione calcistica di non obbligare più i calciatori e le calciatrici ed alzarsi in piedi nel momento dell’esecuzione dell’inno a stelle e strisce sta facendo molto discutere. Il presidente Trump non ha preso per niente bene questa decisione.

Mercoledì scorso la Federazione di calcio Usa (USSF) ha abrogato la regola 604-1 del 2017, Regola che imponeva a tutti i giocatori di alzarsi in piedi durante l’inno statunitense. La norma arrivò in seguito al gesto della stella della nazionale femminile Megan Rapinoe, che in un paio di partite nel 2019 si inginocchiò durante l’inno in solidarietà con Colin Kaepernick, ex quarterback dei San Francisco 49ers che si inginocchiò a sua volta durante l’esecuzione di “The Star-Spangled Banner” per protestare contro le violenze razziali della polizia americana. Un gesto che risultò clamoroso, tornato in questi giorni alla ribalta in un periodo di forti tumulti negli Stati Uniti per l’omicidio di George Floyd. La storica decisione della USSF ha ovviamente sollevato un polverone che ha coinvolto anche il presidente Trump.

Il comunicato della Federazione di calcio Usa

Questo il comunicato cha la USSF ha rilasciato mercoledì scorso a seguito dell’abrogazione della regola 604-1: “Non abbiamo fatto abbastanza per ascoltare, specialmente i nostri giocatori, per comprendere e riconoscere le esperienze molto reali e significative delle comunità di neri e di altre minoranze nel nostro paese. Ci scusiamo con i nostri giocatori – in particolare con i nostri giocatori di colore – con gli staff, i tifosi, e tutti coloro che sostengono l’eradicazione del razzismo. Lo sport è una piattaforma potente per il bene e non abbiamo usato la nostra piattaforma nel modo più efficace come avremmo dovuto. Possiamo fare di più su questi temi specifici e lo faremo“.

La risposta di Trump

La decisione della Federazione di calcio a stelle e strisce ha lasciato interdetto il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che già nel 2019 polemizzò con la stessa Rapinoe e la nazionale Usa femminile di calcio. Sabato Trump ha risposto al tweet del repubblicano Matt Gaetz. Il deputato della Florida aveva criticato l’abrogazione delle regola 604-1: “Preferirei che gli Stati Uniti non avessero una squadra di calcio piuttosto che una squadra di calcio che non rappresenterà l’inno nazionale. Non dovresti giocare sotto la nostra bandiera se non sopporti quando viene sollevata“. Il presidente ha commentato rincarando la dose: “Non li guarderò più“, ha scritto Trump, riferendosi alle nazionali di calcio Usa. Una polemica che non accenna a spegnersi, in un periodo delicatissimo per tutta la società statunitense.

https://twitter.com/realDonaldTrump/status/1271913575242780678?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1271913575242780678&ref_url=https%3A%2F%2Fwww.theguardian.com%2Ffootball%2F2020%2Fjun%2F14%2Fdonald-trump-megan-rapinoe-us-soccer-anthem-standing-policy
calcio14/06/2020 • 19:14
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