Dopo un anno senza acquisti, il Chelsea è tornato a investire nel mercato. Il patron Roman Abramovich non sta badando a spese e al momento, conti alla mano, ha già investito circa 223,2 milioni di euro. I primi ad aggiungersi alla squadra Blues sono stati Timo Werner e Hakim Ziyech, il tedesco dal Lipsia e il secondo dall’Ajax. Sono arrivati poi Ben Chilwell dal Leicester e, a parametro zero, Thiago Silva dal PSG. Il colpo che ha attirato maggiormente l’attenzione è però quello che vede come protagonista Kai Havertz. Il 21enne ha lasciato il Bayer Leverkusen per unirsi alla formazione di Frank Lampard per 80 milioni di euro. Diventa così uno degli acquisti più costosi di sempre del Chelsea. Il ragazzo però non pensa solamente al calcio, ma anche ad aiutare…gli asini.
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Kai Havertz, non solo Chelsea: il suo obiettivo..aiutare gli asini
Tra gli obiettivi principali del tedesco c’è sicuramente quello di far bene con i Blues, cercando di eguagliare o superare i risultati del suo idolo, Michael Ballack. L’ex centrocampista, con la maglia del Chelsea, ha vinto una Premier League, tre FA Cup e una Coppa di Lega. Ma nella vita di Havertz c’è posto anche per un altro obiettivo. Kai infatti, come spiega in un’intervista a Goal, vuole aiutare gli asini: “Ho sempre amato gli asini fin da quando ero bambino. È sempre stato il mio animale preferito. Per me è sempre stato un sogno averne uno, quindi ora è una buona opportunità per aiutare asini che provengono dai circhi o da situazioni simili. Nei prossimi anni sarà un progetto importante per me, farò del mio meglio per aiutare il maggior numero di animali possibile”.
Un progetto a cui tiene particolarmente perché, come sottolinea lui stesso, ci sono cose più importanti nella vita oltre il calcio: “Ovviamente il calcio è una delle cose più importanti della mia vita, ma la mia famiglia e cose come aiutare gli animali sono altrettanto importanti. Voglio fare del mio meglio. In futuro sarà più importante fare cose del genere, per essere onesti ci sono molte altre cose importanti nella vita oltre il calcio. E quindi voglio aiutare più che posso. Certo, è un passo molto grande, ma mi piace fare cose che non tutti faranno”.