I tifosi del Manchester United non amano particolarmente l’amministratore delegato del club, nonché vicepresidente, Ed Woodward. E, dopo la confessione di Rio Ferdinand sul suo addio ai Red Devils, chiedono a gran voce a Mr. Woodward di lasciare la società. Ferdinand vs United: l’ex difensore, in un’intervista ai microfoni di The High Performance Podcast, ha spiegato in che modo è stato liquidato dal club nel 2014. L’inglese non è stato trattato particolarmente bene e incolpa proprio Woodward. Rio Ferdinand ha trascorso 12 anni in maglia Red Devils e, con la formazione di Ferguson, ha vinto sei Premier League, sei Community Shield, una Coppa d’Inghilterra ma anche una Champions League e una Coppa del Mondo.
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Ferdinand vs United: “Club gestito male. Io mandato via senza preavviso”
L’ex difensore, come ha spiegato nel corso del podcast, si aspettava un trattamento differente, ma soprattutto si aspettava di poter salutare i tifosi: “Non ho nemmeno detto addio ai tifosi. Normalmente ti fai un’idea se stai per ottenere un nuovo contratto o no prima dell’ultimo giorno della stagione. Qualcuno normalmente viene da te, il CEO Ed Woodward, per dirti: ‘Non ti rinnoviamo il contratto’ o ‘Sappiamo che non firmerai, quindi cerca una nuova squadra’. Ma a me non hanno detto nulla. L’ultimo giorno della stagione abbiamo giocato a Southampton. La partita finisce e io entro nello spogliatoio. Gli amministratori, Bobby Charlton e Ed Woodward, entrano per stringere la mano ai giocatori. Ed si è seduto accanto a me e ha detto: ‘Ascolta, non rinnoveremo il tuo contratto. Grazie per il tuo lavoro al club, sei libero di andare avanti e parlare con altre società“.
Un comportamento inaspettato che ha fatto capire a Ferdinand quanto fosse gestito male il Manchester United: “Questo è ciò che mi ha fatto veramente pensare che questo posto non fosse gestito correttamente. Ero tipo, ‘Wow, è così che finirà?’ Sicuramente avresti potuto darmi un avvertimento prima in modo da poter dire addio ai fan. Dato che non mi dicevano niente avevo pensato che ci sarebbe stato un ruolo per me nel club, come giocatore o allenatore. Ma non è mai successo e non mi è stato concesso il tempo di dire addio ai tifosi e alle persone che lavorano per il club. Sono stato amareggiato per un po’, se devo essere sincero. Non è così che dovrebbe fare la migliore squadra del mondo”. Dichiarazioni forti, che hanno incrinato ancora di più il pessimo rapporto tra tifosi e società.