Molte stelle del calcio non hanno un carattere semplice e, tra questi, c’è sicuramente Zlatan Ibrahimovic. Lo svedese è spesso balzato alle cronache per le sue dichiarazioni fuori le righe e la sua smisurata autostima, ma anche per qualche aneddoto di spogliatoio. Un ex compagno di squadra dei Los Angeles Galaxy, ad esempio, aveva raccontato che dopo una bruciante sconfitta Ibra aveva minacciato i compagni: “Il primo che parla lo ammazzo!”. Zlatan non si smentisce mai ma ora, dalla Svezia, arrivano delle pesanti accuse nei confronti dell’attaccante. Il 38enne infatti si sarebbe comportato davvero male con dei compagni durante il suo periodo in nazionale. Bullismo tra adulti, così lo definisce il giornalista Olof Lundh che ha scritto un libro sulla selezione svedese. Il testo, come spiega il quotidiano Goteborgs-Posten, esce questa settimana e si intitola “La nazionale secondo Lundh”.
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Ibra, accuse dalla Svezia: “Distruggeva i compagni, ma nessuno ne parla”
All’interno del libro si potranno leggere le esperienze di diversi giocatori che hanno indossato la maglia della Svezia. Le storie raccolte da Lundh sono riportate in forma anonima e molte riguardano Ibrahimovic. Non emerge però un quadro positivo attorno alla figura dell’attaccante. Ibra sarebbe infatti accusato di avere avuto un atteggiamento troppo aggressivo nei confronti di giocatori e dirigenti e di aver “distrutto dei compagni di squadra”.
Nessuno però, come racconta uno dei giocatori che ha preso parte al progetto di Lundh, sarebbe mai intervenuto per fermare tutto questo, neanche i CT: “Se ora nel calcio svedese parliamo di razzismo e uguaglianza di genere, perché non dovrebbe venire fuori anche questo? Solo perché una persona è passata dall’avere niente a diventare uno dei migliori giocatori di calcio del mondo non significa che devi sbatterti a terra e trattare tutte le persone intorno a te come una merda. C’è una gerarchia nell’unione che fa sì che le persone non osino dirlo. Se fosse stato tirato fuori qualcosa, sarebbe stata la fine. Il manager della Nazionale che abbiamo oggi è qualcosa di completamente diverso dal precedente che ha sostenuto tutto questo”. L’allora CT della nazionale svedese era Lars Richt che, interpellato dai media svedesi, respinge ogni accusa e sostiene che non ci sia stata alcuna forma di bullismo.