Adil Rami torna a far parlare di sé e, anche questa volta, non per le sue prodezze in campo. Dopo esser stato licenziato dal Marsiglia, il difensore centrale si è trasferito prima a Istanbul, al Fenerbahçe, poi in Russia al PFC Sochi e infine in Portogallo, al Boavista. Al momento ha collezionato solamente 3 presenze con il club di Porto, ma il francese sa benissimo come attirare i riflettori su di sé. Dalle storie d’amore tormentate, alle scuse per saltare gli allenamenti fino alle sue dichiarazioni senza peli sulla lingua. Adil torna a parlare e lo fa in un’intervista a RMC Sport raccontando del suo passato glorioso ma anche delle conseguenze che questo successo ha comportato. Rami e le tentazioni quindi, tentazioni a cui fortunatamente ha saputo resistere perché se no a quest’ora sarebbe morto.
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Rami e le tentazioni: “In vacanza si incontrano donne facili, gira droga”
Per un calciatore, come racconta il difensore, è difficile rimanere lontano dalle tentazioni perché generalmente è una preda facile: “Il calciatore è una preda facile, sì. Il calciatore atleticamente è bello, ha soldi ed è giovane. Senza generalizzare, ma ci sono ancora molte ragazze, diciamo, interessate ai tuoi soldi o alla tua fama. A volte vogliono solo guadagnare follower sui social per farsi conoscere”. Non solo donne ma anche droga: “In vacanza si incontrano tante donne facili, con ragazzi con le tasche piene di droga. Se fossi stato un po’ meno forte mentalmente, sarei morto. Senza i miei amici sarebbe stato abbastanza difficile”.
Il francese ha ricordato anche la sua esperienza in Liga, tra Valencia e Siviglia, raccontando un aneddoto con Messi e Ronaldo: “Con tutte le magliette che mi hanno regalato Messi e Cristiano, avrei potuto già comprare una villa a Los Angeles. La prima volta che ho affrontato Cristiano ho chiesto la maglia e ha accettato facilmente. La seconda volta gliel’ho chiesta di nuovo e lui me l’ha lasciata senza problemi e ha preso la mia. La terza gliel’ho chiesta durante la partita, ha riso e mi ha chiesto quanti ne avevo già. Ma ha accettato comunque. Alla fine l’ho visto uscire dallo spogliatoio molto arrabbiato e non gli ho detto niente, ma lui mi ha chiamato, si è tolto la maglietta, ha aspettato la mia e mi ha augurato buona fortuna. Un gesto elegante”.