Don Fabio, da quando non allena più, è diventato opinionista di Sky Sport. Mai banale, Fabio Capello si è soffermato sul ruolo delle wags e dei social, colpevoli a sua detta di influenzare le prestazioni dei calciatori.
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Capello contro le wags
Nel 2010 il suo divieto alle wags di seguire i calciatori della nazionale inglese al mondiale in Sudafrica scatenò le polemiche in tutto il Regno Unito. Tant’è che Capello fu poi costretto a fare dietrofront, sostenendo che “lo spirito del gruppo era più importante”. Undici anni dopo, la battaglia di don Fabio contro le wags non si è ancora conclusa, anzi… In diretta a Sky Club, l’ex allenatore di Milan, Real Madrid e Roma (tra le altre) ha dichiarato: “La comunicazione dentro e fuori dal campo fa la differenza per un allenatore perché ti fa avere un buon rapporto con i calciatori. Inoltre si trasmette fiducia così. Un allenatore deve avere leadership perché i calciatori ti guardano, ti studiano, osservano come ti comporti”.
Poi l’attacco frontale: “Con i social è molto più difficile la gestione del giocatore, della squadra. È tutto diverso. Ci sono anche delle mogli che sono sui social e possono influenzare la preparazione a una partita o tutto il campionato se ci sono delle interferenze. Bisogna capire con chi si ha a che fare“. Un riferimento a Mauro Icardi cui rapporto con l’Inter fu fortemente influenzato dalla moglie procuratrice Wanda Nara? Di sicuro Capello sa come farsi volere bene…