Il bomber per antonomasia Davide Moscardelli ha aperto le porte della propria casa a ChiamarsiBomber. Con la solita ironia e la sua iconica barba, l’ex attaccante di Chievo, Lecce e Pisa tra le altre, ha raccontato su Twitch tanti aneddoti della sua lunga carriera calcistica.
- Sospeso il guardalinee che ha chiesto l’autografo ad Haaland. E Rosetti è furioso!
- Il sogno dell’ex Arsenal Frimpong: girare un porno con 20 ragazze tartare
- Shock in South Carolina: ex NFL Adams uccide 5 persone e si suicida. La famiglia e il manager: “Colpa del football”
Lo scorso 29 Agosto, all’età di 41 anni, Moscardelli ha annunciato il suo addio al calcio giocato, entrando nello staff tecnico del Pisa, sua ultima squadra da giocatore. Il calcio continua ad essere nei pensieri dell’attaccante: “Mi manca parecchio, soprattutto la domenica, quando c’è la partita. Adesso non le guardo nemmeno dalla panchina, ma dalla tribuna. È complicato, soprattutto all’inizio, quando ti rendi conto che non puoi nemmeno dare una mano alla squadra. Piano piano però mi ci sto abituando, non posso fare altro. Non ho staccato del tutto dal campo, aiuto l’allenatore dei portieri, se c’è da fare qualche partitella la faccio… Io allenatore un giorno? Non credo. Mi era già stata fatta questa domanda verso la fine della mia carriera e avevo risposto ‘Sicuramente no’. Adesso continuo a dire di no, ma non proprio sicuro. Il primo passo sarà fare il corso, è comunque una cosa in più per il futuro. Non so ancora cosa farò da grande…“.
Una vita nel calcio: le sue squadre
“Io mi sono trovato bene dappertutto, sia con i compagni, gli allenatori, le tifoserie. Forse perchè vedevano che ero uno che dava sempre tutto per la maglia e molto cristallino nel parlare anche in situazioni poco piacevoli. Sarebbe complicato scegliere una squadra. Ovviamente con alcune squadre e città ho legato di più, ma solo perchè ci sono rimasto più tempo. A Cesena ad esempio sono rimasto solo un anno, poi è arrivata la retrocessione e sono andato via. Ed è stato un peccato, perchè mi ero trovato molto bene. Uguale a Bologna: città bellissima, tifoseria pazzesca. Ero arrivato a Gennaio e abbiamo concluso un bel campionato, poi l’anno dopo purtroppo è arrivata la retrocessione e non è finita bene”.
I rimpianti di Moscardelli
“La secondo stagione a Bologna soprattutto. Io avevo cominciato ad avere questo boom sui social e volevo dimostrare sul campo che non ero solo quello, ma anche un giocatore importante. Sia a livello personale che di squadra però non fu una grande stagione, e quella è una cosa che mi brucia ancora. Sarei rimasto anche l’anno successivo in Serie B, ma non ho avuto questa possibilità di riscatto”.
I tatuaggi e la passione per la Roma
“De Rossi (di cui Moscardelli ha le iniziali tatuate ndr) insieme a Totti è sicuramente il mio idolo. Poi mi ero tatuato il Colosseo, essendo romano sono molto legato alla città. Poi ci avevo aggiunto il pallone perchè i primi calci li avevo dati a Roma. Volevo collegare la passione per il calcio con quella per la città. Poi le iniziali di De Rossi e un richiamo a Totti“.
Al Piacenza con Nainggolan…
“È sempre stato un tipo stravagante, tra i tatuaggi e quei tagli di capelli. Ai tempi era ancora molto giovane (2008/2010 ndr), ma si vedeva che era forte. Forse non lo sapeva nemmeno lui quanto sarebbe potuto diventare forte. Io me lo aspettavo, ma forse non a quei livelli. Ha fatto grandi cose, soprattutto proprio a Roma dove è ricordato benissimo“.
Attacco Moscardelli-Ibrahimovic
“Giocare nel Milan con Ibra? Magari! Sarebbe un attacco giovane, 100 anni in due quasi (ride ndr). Dargli ogni tanto il cambio gli ultimi dieci minuti sul 3-0 volentieri… Mister Pioli? È l’allenatore che ho avuto di più, anche in diverse squadre e categorie. L’ho visto anche crescere nel modo di lavorare col gruppo e migliorare. Si è meritato quello che sta vivendo adesso. Quando si lavora bene i risultati ti danno ragione, sono contento per lui“.
Lo scherzo delle Iene
“Non li avevo riconosciuti, non ci avrei mai pensato. È stato uno scherzo di un mesetto e non avevo proprio collegato. Quando mi sono trovato le telecamere con il microfono non riuscivo a capire. Per fortuna hanno tagliato un pezzo in cui mi ero arrabbiato seriamente. Però rivederlo è stato molto divertente“.
Il primo goal di Moscardelli non si scorda mai…
“Lo ricordo bene, ricordo anche il primo goal in Eccellenza. Uno su tutti il primo goal in Serie A, indimenticabile (Chievo-Catania Agosto 2010 ndr). È quello a cui sono più legato, fatto a 30 anni all’esordio, quando quasi non ci speravo più…“
La Nazionale
“Mancini sta facendo un grande lavoro, soprattutto sul gruppo. Non emerge proprio un singolo, ma il tipo di gioco d’insieme. Per mio gusto personale, parlando dei giocatori, potrei dire Donnarumma, anche se un attaccante che dice il nome di un portiere… Vedo bene l’Italia per gli Europei, bisognerà vederla contro squadre con più palleggio, potrebbe forse andare in difficoltà. Secondo me comunque può far bene, ce lo auguriamo tutti”.