Il PSG vince per 3-2 contro il Saint Etienne e rimane in corsa per il titolo. Grande assente in campo Neymar, squalificato come il compagno di squadra Paredes. Il brasiliano riesce ad attirare l’attenzione dei media anche dalla tribuna grazie al suo abbigliamento sobrio ma, nelle scorse ore, O Ney era già riuscito a a conquistare le prime pagine dei giornali per un’altra notizia. L’attaccante infatti continua a pagare i dipendenti del sui istituto, nonostante sia chiuso da più di un anno. Il Neymar Jr. Institute si è sempre preso cura di circa 3 mila bambini e adolescenti bisognosi a Praia Grande. Un centro che conta 142 dipendenti e che è gestito dalla famiglia della stella del club parigino.
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Neymar, suo istituto chiuso da un anno: lui continua a pagare i dipendenti
L’istituto è stato chiuso nel marzo 2020 a causa della diffusione del coronavuirus. Neymar, però, ha deciso di continuare a pagare gli stipendi dei suoi dipendenti. Il brasiliano ha mantenuto i posti di lavoro delle 142 persone che lavorano nel suo istituto, paga loro il salario e mantiene anche la copertura sanitaria per tutti i collaboratori. Una spesa complessiva di 600 mila reais al mese (circa 90 mila euro). La struttura, in questo periodo, è stata messa a disposizione per i malati Covid. L’idea del giocatore è di lasciare la struttura alle autorità sanitarie fino alla fine della crisi sanitaria per poi poter riprendere le attività come prima della pandemia.
A confermare la notizia è il padre del giocatore: “L’Istituto ha chiuso un anno fa a causa della crisi del Covid-19. Io e la mia famiglia stiamo mantenendo l’intera struttura, con 142 dipendenti, che stanno ricevendo integralmente stipendi e benefit. Lo abbiamo fatto con le nostre risorse. I posti di lavoro e gli stipendi delle persone che lavorano nel nostro Istituto sono assicurati indipendentemente dalla durata della pandemia. Inoltre, metto a disposizione delle autorità le strutture del nostro istituto, se necessario. Chiedo a tutti di rafforzare i nostri impegni e noi resta a casa per combattere il coronavius”.