La stagione di Serie A si è appena conclusa, ma Stefano Pioli è già concentrato sul futuro. Il tecnico rossonero, in una lunga intervista esclusiva a Repubblica, ha dichiarato di pensare solamente a come migliorare il Milan, ma non solo. Il 55enne ha parlato anche di Champions, di rigori, dei suoi ragazzi e di Donnarumma. Si parte, inevitabilmente, dal ritorno dei rossoneri nella massima competizione europea. Dopo ben 7 anni, infatti, il Milan torna in Champions League, ma sarà inserito in quarta fascia: “La bella addormentata si risveglierà nella sua casa. In mezzo ai più grandi club. Prima dell’Atalanta ho chiesto ai ragazzi: volete ancora giocare col Rio Ave o è ora di Manchester City, PSG, Bayern? Un po’ strano che i vicecampioni d’Italia siano messi in quarta fascia. Ma vogliamo crescere. Affrontare le più forti aiuta, dovrà essere l’anno della nostra conferma”.
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Milan, Pioli: “Rigori? Ne meritavamo di più. Donnarumma professionista esemplare”
Pioli ha le idee ben chiare sul futuro, ma mette a tacere anche le accuse rivolte al club per i 20 rigori a favore nell’ultima stagione: “Non mi toccano: ne avremmo meritati di più. Il V.A.R. torni alle origini: intervento in caso di errore evidente dell’arbitro. E poi basta fidarsi del fermo immagine. Sullo slancio, un contatto in foto lo vedi sempre, ma il calcio non è mica statico. Mi permetto anche un consiglio al designatore Nicola Rizzoli, che stimo: coppie fisse arbitro-V.A.R., che si alternino nei due ruoli per affinare uno stesso modo di arbitrare. Oggi cambiano di continuo: spesso si nota scarsa simbiosi”.
Il tecnico del Milan ha parlato anche di Gigio Donnarumma. L’estremo difensore, dopo un lungo tira e molla per il rinnovo, è ormai vicino all’addio dai rossoneri: “Professionista esemplare, concentrato sul campo. Poi una trattativa può funzionare oppure no. Ci siamo sentiti e ringraziati a vicenda, è un rapporto sincero. Gli ho fatto gli auguri per l’Europeo”. Via Donnarumma, dentro Maignan, nuovo portiere del Milan. Il calciomercato inizia a scaldare i motori e Pioli è molto fiducioso: “La creatività i miei dirigenti l’hanno già dimostrata. A parte Ibrahimovic, sul quale avevo ovviamente espresso parere positivo, penso a Kjaer e Saelemaekers, a Fikayo Tomori. Qualunque sarà il budget, il nome Milan continua a essere un richiamo. L’importante è avere costruito una base di 10-12 giocatori da squadra di vertice”. L’obiettivo, secondo il tecnico, è ora quello di fare un passo per volta, ma soprattutto di non perdere determinazione ed entusiasmo.