Incubo che si ripete per Kasper Hjulmand. Il drammatico malore di Christian Eriksen durante Danimarca-Finlandia, che ha tenuto il mondo intero con il fiato sospeso e ha causato la sospensione della partita per un’ora e mezza, ha riportato sicuramente alla mente del CT un altro tragico episodio. Era il 2009 e Hjulmand era assistente di Morten Wieghorst nel club danese Nordsjælland. Un pomeriggio di luglio, durante un’amichevole allo stadio Hvidovre a ovest di Copenaghen, il centrocampista Jonathan Richter sviene. Il giocatore della squadra di Hjulmand era stato colpito in pieno da un fulmine.
L’allora 24enne ha avuto un arresto cardiaco, che è durato circa 41 minuti. Il giocatore è stato subito trasportato in ospedale e i medici, miracolosamente, sono riusciti a rianimarlo. Jonathan, come riporta Mundo Deportivo, è stato in coma per diverse settimane ed è rimasto poi in ospedale per mesi. Il ragazzo ha subito parecchie operazioni e alla fine i medici, per salvargli la vita, hanno deciso di amputargli la gamba sinistra.
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Hjulmand, suo giocatore colpito da fulmine in campo nel 2009
L’ex giocatore ha parlato della tragico episodio solamente un decennio dopo, nel 2019. Richter, ai microfoni di BT, ha spiegato di non ricordare nulla di quanto successo in campo. I suoi ricordi partono dal suo arrivo in ospedale, a Copenaghen. Un altro episodio nitido nella sua testa è il momento in cui i medici l’hanno informato sull’amputazione della gamba: “Mi sono chiuso in me stesso. Ho pensato che fosse tutto molto ingiusto e sono crollato, ho aspettato che i medici se ne fossero andati. Non potevo piangere davanti a loro, stavano facendo il loro lavoro. Poi sono crollato e si è aperto un buco nero, che è stato fatto sempre più grande”.
Il giovane si è poi ricostruito una vita, studiando per diventare un pedagogo. Ma quel determinato episodio rimane sempre indelebile, per lui così come per Hjulmand, che ha rivissuto lo stesso incubo durante il match tra la sua Danimarca e la Finlandia.