Nella giornata di martedì Christian Eriksen ha fatto il suo rientro a Milano a quasi due mesi da quel maledetto 12 Giugno in cui accusò un malore in campo durante la sfida di Euro 2020 tra la sua Danimarca e la Finlandia. Il centrocampista dell’Inter, a cui è stato installato un defibrillatore sottocutaneo, ha avuto un colloquio con l’amministratore delegato dei nerazzurri Giuseppe Marotta. Ancora fitte nubi sul suo possibile ritorno al calcio giocato.
Eriksen torna a Milano
Sono passati 52 giorni da quel tragico pomeriggio a Copenaghen in cui improvvisamente Christian Eriksen si accasciò a terra privo di sensi colto da un malore durante la prima partita della sua Danimarca ad Euro 2020. A quasi due mesi da quel terribile giorno, il centrocampista danese ha fatto il suo rientro a Milano dove ha subito incontrato l’ad dell’Inter Marotta. Nelle prossime ore previste le cruciali visite mediche ed alcuni approfondimenti specifici per cercare di capire se e quando l’ex Tottenham potrà ritornare in campo.
L’Inter lo aspetta
La società nerazzurra nei mesi scorsi ha più volte manifestato la sua volontà di aspettare il centrocampista danese, anche se quest’ultimo potrebbe tornare in campo solo in caso di rimozione del defibrillatore sottocutaneo installatogli nei giorni successivi l’arresto cardiaco. In Italia infatti la legge vieta espressamente la possibilità di praticare sport di contatto con un defibrillatore addosso. Difficile stabilire ora i tempi per un suo eventuale rientro in campo: in caso di rimozione dell’apparecchio ci vorrebbero almeno 7/8 mesi per rivedere il danese sul prato di San Siro. Diverso il discorso se il calciatore decidesse di continuare la propria carriera in un altro campionato, (ad esempio Inghilterra o Olanda) dove le leggi a riguardo sono più permissive.
Probabile un passaggio di Eriksen anche ad Appiano Gentile per incontrare i compagni ed il nuovo tecnico nerazzurro Simone Inzaghi. È dunque iniziata una dura e lunghissima salita per lo sfortunato centrocampista. A spingerlo ci sarà l’affetto della sua famiglia, dei compagni e di tantissimi tifosi di calcio di tutto il mondo.