31 anni e già “disoccupato” dopo una carriera tutta all’insegna del “potrei ma non voglio”. Quando al Manchester United arrivò Anderson Luís de Abreu Oliveira, noto semplicemente come Anderson, Sir Alex Ferguson disse di lui che sarebbe diventato addirittura il nuovo Roy Keane. La storia andò diversamente e dopo le esperienze alla Fiorentina, in patria ed in Turchia, il centrocampista è attualmente svincolato. Ma usa il suo tempo libero per affari non proprio…leciti: il brasiliano infatti rischia ben 10 anni di carcere.
Da nuovo Keane a galeotto? Anderson in grossi guai
Sarebbe dovuto diventare il nuovo Keane, invece a 31 anni si trova senza squadra e in grossi guai con la legge. Il centrocampista brasiliano Anderson, 31 anni ed un passato in Europa con Porto, Manchester United e Fiorentina, è finito nel mirino della giustizia del suo paese: è accusato di essere coinvolto in un’organizzazione criminale operante nel campo delle criptovalute. Secondo l’accusa il calciatore, insieme ad altre 7 persone, avrebbe ripulito fondi sottratti illecitamente, riciclandoli appunto nell’acquisto di criptovalute. Accuse che se confermate, potrebbero portare ad una condanna a 10 anni di carcere.
Il suo avvocato nega qualsiasi coinvolgimento
Furto aggravato, frode e riciclaggio di denaro. Queste le accuse che emergono dagli atti dell’indagine della procura di Porto Alegre, denominata Cryptoshow. Secondo la procura oltre 5 milioni di euro sarebbero stati sottratti a grandi aziende del settore siderurgico. Fondi deviati e riciclati attraverso l’acquisto di criptovalute.
Anderson ha confermato di operare nel settore della “moneta virtuale”, ma tramite il suo avvocato ha negato con veemenza le accuse: “Un’indagine è in corso e Anderson lo sa, ma dimostrerà di essere una vittima e non un colpevole“, ha dichiarato il suo difensore a Globo.
Da nuovo Keane a re della truffa il passo sembra esser stato maledettamente breve. Anderson sarà solamente una vittima, come sostiene il suo avvocato, o è una delle menti dietro questa organizzazione criminale? Parola alla giustizia brasiliana.