Bonucci: “Sono stato vicinissimo al City, Guardiola mi voleva. Vi svelo il problema con Ronaldo”

calcio29/09/2021 • 08:13
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Leonardo Bonucci, alla vigilia della sfida di Champions League con il Chelsea, ha rilasciato un’intervista ai microfoni di The Athletic, affrontando diversi temi. Il difensore bianconero ha parlato di Cristiano Ronaldo, di Euro 2020 ma ha anche svelato un curioso retroscena di mercato. 

Bonucci: “Sono stato vicinissimo al City, Guardiola mi voleva”

Sì perché il numero 19 della Juventus ha sempre sognato di essere allenato da Pep Guardiola e, nel 2016, questo sogna stava per realizzarsi. Alla fine però è rimasto a Torino: “Ho sempre avuto il sogno di essere allenato da Guardiola. Nel 2016 sono stato a un passo dal Manchester City. Eravamo arrivati agli ultimi dettagli, ma poi la Juventus decise di non vendermi. Quando sono andato al Milan, potevo andare al City ma c’erano cose che si dovevano incastrare e io non volevo aspettare, avevo dato parola al Milan. Poi l’anno scorso parlai con Pep che mi voleva, ma gli dissi che la Juve è casa mia e qui ero felice. Volevo recuperare il terreno perso col passaggio al Milan e tornare a essere un simbolo del club bianconero. Questo è uno stimolo e non una paura, tornare ad essere il simbolo della Juve per me è la cosa più eccitante che ci possa essere in questo momento della mia carriera”. 

Bonucci: “Vi svelo il problema con Ronaldo”

E proprio alla Juventus, fino a poche settimane fa, Bonucci ha condiviso lo spogliatoio con Cristiano Ronaldo. Un giocatore che ha avuto grande influenza sui bianconeri: “ La presenza di Cristiano ha avuto una grande influenza su di noi. Solamente allenarsi con lui ci ha dato qualcosa in più, ma inconsciamente i giocatori hanno iniziato a pensare che la sua presenza da sola bastasse per vincere le partite. Abbiamo cominciato a mancare un po’ nel lavoro quotidiano, nell’umiltà, nel sacrificio, nella voglia di esserci giorno dopo giorno per il tuo compagno di squadra. Penso che lo si vedesse. Forse era scontato che se davamo la palla a lui ci avrebbe fatto vincere la partita. Ma Cristiano aveva bisogno di tutta la squadra come Cristiano aveva bisogno di lui.Ci deve essere sempre uno scambio, la squadra esalta l’individuo anche se l’individuo è il migliore al mondo”.

Bonucci: “La nostra finale di Euro 2020”

Bonucci è sì un difensore della Juventus, ma è anche un giocatore della nazionale italiana, fresca di vittoria di Euro 2020. Il numero 19 degli Azzurri svela così anche un retroscena della finale: “Quello che ricordo prima di Wembley, soprattutto del prepartita è l’arrivo in pullman, dentro eravamo tranquilli, sereni, non c’era quella elettricità prima di una partita importante, noi eravamo rilassati c’era la musica in pullman. Arrivati allo stadio c’erano tanti inglesi che ci insultavano e urlavano contro e noi questa cosa l’abbiamo vissuta con serenità. Li guardavamo con sfida, come dire ‘oggi vi facciamo vedere noi’. Non avevamo mai sentito la pressione di dover dimostrare qualcosa. Al contrario la pressione era sulle spalle degli inglesi, noi dovevamo pensare a divertirci e giocare la nostra partita perché poi il risultato sarebbe venuto come è arrivato nelle altre”. 

E infatti, il risultato sperato è arrivato:Tra primo e secondo tempo eravamo tutti consapevoli che l’avremmo portata a casa e che un gol l’avremmo fatto. Quando ho segnato credevamo di poterla vincere prima dei rigori. Abbiamo avuto un paio di occasioni aumentando la consapevolezza che potevamo vincerla. Ho visto paura negli inglesi, soprattutto nei supplementari avevano paura di prendere quel gol che li avrebbe messi ko. Poi i rigori sono stati una lotteria, ci hanno premiato ma siamo stati bravi per come li abbiamo tirati”.

calcio29/09/2021 • 08:13
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