Patrice Evra è noto nel mondo del calcio e non solo per essere un tipo istrionico, divertente e perennemente con il sorriso stampato in faccia. In pochi sapevano però del dramma che l’ex terzino di Manchester United e Juventus ha vissuto quando era appena 13enne. Nemmeno i suoi familiari. In un’intervista rilasciata al The Times che anticipa l’uscita della sua autobiografia “I Love This Game”, il francese ha descritto l’inferno degli abusi sessuali subiti da uno degli insegnanti della sua scuola.
L’inferno di Evra
Raccontando di quella terribile esperienza, l’ex difensore della Nazionale Francese ha scritto: “Mi venivano le farfalle nello stomaco quando dovevo andare a dormire e si avvicinava la fine della giornata scolastica. Non poteva andare avanti così e dopo qualche mese ho detto a mia mamma che non volevo più stare con lui (in casa dell’insegnante ndr). Non le ho dato alcuna ragione. A quel punto, il mio aggressore si era stancato della situazione. L’ultima notte in casa di quell’uomo, quando ha saputo che sarei tornato dalla mia famiglia, alla fine è successo. Ha messo il mio pene nella sua bocca“.
Un raccontro struggente che vuole essere di aiuto a tutti quei bambini che stanno vivendo una situazione simile: “Se sei un bambino, leggi questo e subisci abusi – ha aggiunto – devi parlare. Non portare la tua vergogna perché non c’è vergogna. Affronta il tuo incubo parlandone“.
Solo poche settimane fa Evra ha raccontato alla sua famiglia gli abusi subiti da bambino: “È stato difficle per me. Devo ancora dirlo ad alcuni dei miei fratelli, sorelle e amici intimi. Non voglio che le persone provino pietà. Una madre non si aspetta di sentire questo dal proprio figlio. Solo ora che ho 40 anni glielo dico, è stato un grande shock per lei. Mi ha detto ‘Non devi metterlo nel tuo libro, è privato Patrice’, ma le ho risposto ‘Mamma, non riguarda me, riguarda gli altri bambini’, e lei ha capito“.
“So che il libro cambierà la visione che le persone hanno di me – ha concluso Evra – ma sono più che felice di parlarne. Sono una versione migliore di me stesso. I miei amici diranno ‘Oh il mondo reagirà, pensa alla pressione’, ma la pressione più grande è stata nel dirlo a mia madre“.