Paolo Calabresi, attore romano, noto ai più per aver fatto l’inviato delle Iene e per aver interpretato Biascica nella serie tv Boris, in un’intervista alla trasmissione Rai “Oggi è un altro giorno”, ha raccontato di quando si finse Nicolas Cage per vedere allo stadio Milan Roma.
Paolo Calabresi si finse Nicolas Cage per guardare la Roma
“Lavoravo al Piccolo Teatro di Milano e volevo assolutamente andare a San Siro a guardare Milan Roma – racconta Calabresi, tifosissimo giallorosso -. Erano finiti i biglietti e pensai di chiederli a nome di Nicolas Cage. Non volevo fingermi lui, volevo solo guardarmi la partita a scrocco”.
Nel giro di poche ore, Calabresi si ritrovò in una situazione più grande di lui: “Il Milan fece partire una grande macchina mediatica annunciando la presenza di Cage allo stadio. Mi trovai davanti a un bivio: o non vado o vado e mi fingo lui. Pensai che non avevo nulla da perdere e decisi di andare, fu una serata incredibile. Chiesi a due miei amici di fingersi bodyguard. Quando arrivai allo stadio la tv annunciò l’arrivo di Nicolas Cage, avrei anche potuto ballare la tarantella ma ormai tutti si erano convinti che a San Siro ci fosse Nicolas Cage. Avrò firmato 400 autografi quella sera“.
L’attore romano si ritrovò seduto accanto all’allora ad rossonero: “Parlavo un inglese maccheronico con Galliani che fingeva di capirlo, anche perché lui lo parlava peggio di me. Ogni tanto buttavo qualche parola in italiano memore che Cage è il nipote di Coppola. A fine partita Galliani mi portò negli spogliatoi del Milan e parlai con Boban che mi disse che ero il più grande attore che aveva conosciuto. In quel momento aveva ragione”.
L’incontro tra Calabresi e Totti
Il sogno di Calabresi, però, era un altro: “Chiesi a Galliani di portarmi nello spogliatoio della Roma perché volevo conoscere Totti, mi aprì Capello che lo chiamò, arrivò mezzo nudo appena uscito dalla doccia. Lui mi guardava come una star, io pure lo guardavo come una star. Gli dicevo soltanto “Number One, you’re number one” e lui mi guardava come per dire “ma questo che vole?”. Il giorno dopo i giornali ancora ne parlavano e mi resi conto che ne avrei voluto fare altre di quelle “trasformazioni”.
L’attore ha raccontato a Rete Sport qualche altro dettaglio: “Fu Striscia la Notizia a smascherarmi qualche giorno dopo e il Milan rosicò, ma non esternò troppo. Cinque anni dopo lo rifeci al Bernabeu ma quella volta i giocatori della Roma sapevano che Nicolas Cage ero io e Totti mi si avvicinò e mi disse: “ma il biglietto lo vuoi pagare ogni tanto?! Mi pareva strano che Cage dicesse solo number one, number one…”.