Il Real Madrid ha compiuto una grande impresa battendo il Manchester City (3-1) al Bernabeu, ribaltando la sconfitta (4-3) dell’andata e qualificandosi per la finale di Champions dove sfiderà il Liverpool. Carlo Ancelotti si è tolto anche il lusso di vincere la Liga confermando (se ce ne fosse ancora bisogno) di essere il più grande allenatore nella storia del calcio in quanto l’unico ad aver vinto nei maggiori 5 campionati (Serie A col Milan, Premier League col Chelsea, Ligue 1 col Psg, Bundesliga col Bayern e Liga Real Madrid) in 5 Paesi Europei diversi.
“Il record di campionati vinti? È un bel traguardo, soprattutto se penso a tutte le sofferenze passate quando si perdeva. È un traguardo che mi rende orgoglioso perché lavoro in questo ambiente da tanto tempo e ho raccolto tante soddisfazioni, voglio continuare così” ha dichiarato l’allenatore dei Blancos ai microfoni di Dazn.
Carlo Ancelotti fa la storia
Il Real Madrid, sotto di un gol al 90esimo ribalta clamorosamente il proprio destino e quello del Manchester City in meno di 60 secondi, rimontando lo svantaggio segnato da Mahrez con un’incredibile doppietta di Rodrygo. La sfida si sposta ai supplementari: Benzema, al 5° del primo tempo supplementare si procura e trasforma il rigore nel definitivo 3-1.
Il triplice fischio dell’arbitro segna la fine della partita. “Non ci credevate, eh? Uomini di poca fede – ha aggiunto scherzando Carletto con un pizzico di ironia -. Ci credevano in pochi. Quelli che ci credevano di più erano i miei giocatori perché in questo stadio basta una piccola scintilla, è la magia di questo stadio, del senso d’appartenenza a questo club“. I Blancos affronteranno i Reds in finale: “È un grandissimo avversario – ha detto l’ex tecnico di Milan e Juve –. Sarà una finale bellissima e incerta”.
Un lungo abbraccio tra padre e figlio
È stato un attimo in cui un turbinio di emozioni ha preso il sopravvento. Tutti esultavano, si riversavano nel campo e ognuno a modo suo esprimeva quella felicità tanto agognata fino all’ultimo istante. Carlo Ancelotti felice ed emozionato abbracciava il figlio quasi a volergli togliere il respiro. Un abbraccio lungo, che li ha resi complici in una grande vittoria.
“E vero, sia mio padre sia io ci siamo commossi – le parole del figlio di Ancelotti – per una questione di natura strettamente personale e familiare. Per noi quello di mercoledì era un giorno molto speciale, il compleanno di mia madre ed è stato un finale molto emozionante per entrambi” così ha raccontato Davide Ancelotti a Radio Cope. Un abbraccio commuovente tanto per la vittoria, quanto nel ricordare la madre e la prima moglie di Carlo: Luisa Ghibellini, scomparsa prematuramente qualche anno fa a causa di una malattia. Un grande amore coronato dal matrimonio e dalla nascita di due figli: Davide e Katia.