Il presidente del Real Madrid, Florentino Perez, parla per la prima volta della trattativa con Kylian Mbappé e racconta la sua verità. Il 75enne ha rilasciato una lunga intervista a El Chiringuito TV e ha svelato come mai l’attaccante è rimasto al PSG nonostante il lungo corteggiamento del club spagnolo. Il presidente blancos, però, non parla solo del francese ma affronta anche l’argomento Superlega.
Florentino Perez e il caso Kylian Mbappé
Mbappé, spiega Perez, voleva giocare al Real Madrid ma ha ricevuto delle pressioni per rimanere in Francia: “Volevamo portarlo lo scorso agosto e non lo hanno voluto cedere, continuava a dire che voleva giocare per il Real Madrid. Tutto è cambiato in 15 giorni. Da un lato la pressione politica, dall’altra quella economica. Kylian è molto giovane, se lo chiama il Presidente della Repubblica, il sindaco di Parigi, se dal Qatar ti offrono cose incredibili, se ti danno la possibilità di influenzare le scelte del club, un ragazzino è colpito, anche se non ha molto senso che chiami il presidente della Francia”.
Il presidente conferma poi che l’attaccante gli ha inviato un messaggio: “Mi ha mandato un messaggio. Si vedeva già che non era il calciatore che volevamo. Non mi sento tradito. Nessun giocatore nella storia è più grande del Real Madrid e questo non cambierà. Non abbiamo firmato nessun pre contratto perché non è possibile. Non ci è permesso farlo. Porte chiuse per il futuro? Mai detto che è finita per sempre. Magari in tre anni le cose possono cambiare”.
Il presidente crede ancora nella Superlega
Perez parla anche di Erling Haaland e Tchouameni: “Abbiamo il migliore 9 al mondo e non avremmo acquistato Haaland per tenerlo in panchina. Tchouameni? Mbappé gli ha chiesto se voleva andare al PSG e lui ha detto di no. Succede tante volte. C’erano diversi club su di lui, PSG e Liverpool lo volevano”.
Immancabile, infine, la domanda sulla Superlega: “È ancora viva, certamente. Presto ci sarà un’udienza al Tribunale del Lussemburgo, noi andiamo avanti per la nostra strada. Siamo convinti di avere il diritto di organizzare una competizione senza dipendere dalla Uefa, che è un monopolio. Real Madrid espulso dalla Champions? Non abbiamo mai avuto il timore che potesse succedere”.