Cristiano Ronaldo ha provato a “far fuori” Harry Maguire, non da solo ma con alcuni compagni di squadra. La loro richiesta, però, è caduta nel vuoto. L’allora allenatore Ralf Rangnick non ha voluto ascoltarli. Il campione portoghese non sta attraversando un periodo semplice ma è sempre e comunque sotto i riflettori. Il suo ritorno all’Old Trafford finora non è andato come previsto. La scorsa stagione i Red Devils hanno chiuso al sesto posto in classifica e non hanno ottenuto un pass per la Champions League. Tante le difficoltà affrontate dalla squadra, ma ora emergono nuovi dettagli.
Ronaldo chiese a Rangnick di far fuori Maguire
Ronaldo, lo scorso febbraio, è andato dall’allora allenatore Ralf Rangnick e avrebbe chiesto di far fuori il capitano Maguire. I risultati della squadra erano calati, e il portoghese, come riferisce The Athletic, è andato dal tedesco a lamentarsi insieme ad alcuni compagni di squadra, tra cui Paul Pogba e Raphael Varane. Secondo il 5 volte Pallone d’Oro, il difensore inglese doveva finire in panchina per le sue scarse prestazioni e perché lo spogliatoio era diventato tossico. L’ex bianconero avrebbe detto chiaramente: “Maguire fa parte del problema”.
La richiesta, però, è caduta del vuoto. Rangnick, che ha lasciato il club in estate, non ha apprezzato il gesto e si dice che abbia detto ai giocatori che era “inappropriato” parlare di Maguire in sua assenza. Alcuni giocatori del gruppo si sono successivamente scusati con il tecnico ad interim.
Il portoghese non ha parlato solo del capitano con il tedesco, ma ha anche suggerito alcune variazioni nella formazione. L’ex Real voleva giocare a due punte con Edinson Cavani. Anche questa richiesta, però, è rimasta inascoltata. Queste nuove indiscrezioni aiutano a far luce sul malcontento all’Old Trafford. Ironia della sorte, Maguire, ha assistito ai primi successi della nuova stagione dalla panchina. Con lui, però, c’era anche colui che voleva farlo fuori: Ronaldo.
Rangnick e i problemi dello United
Nelle ultime ore, anche Rangnick è tornato a parlare del Manchester United. L’attuale CT dell’Austria, ai microfoni di Der Standard, ha spiegato che i problemi del club sono profondi e non dipendono solo dai risultati sul campo: “Sia come allenatore che come direttore sportivo, bisogna essere in grado di sviluppare il club, ridurre al minimo il fattore sorpresa e costruire una squadra che possa controllare il gioco e faccia un certo tipo di calcio, per creare molte occasioni. Il Manchester United non ha bisogno di sei mesi per fare una cosa del genere. Dopo due settimane mi era chiaro quali fossero i problemi e come risolverli, ma la domanda è: sono davvero disposti a fare quei cambiamenti?”.