Incredibile quanto accaduto in Argentina al termine della sfida tra Platense e Racing Club terminata 1-0 in favore degli ospiti. Dopo il fischio finale Gabriel Arias, portiere argentino ma naturalizzato cileno della squadra di Avellaneda ha letteralmente perso la testa cimentandosi in gesti osceni all’indirizzo della curva dei tifosi di casa. Gesti che hanno innescato un parapiglia generale, con giocatori, staff e addetti ai lavori coinvolti.
La “vendetta” del portiere del Racing
L’arbitro aveva appena fischiato la fine di una partita tiratissima e molto nervosa (7 ammoniti ed un espulso), quando il portiere del Racing Arias, inquadrato dalle telecamere, si è girato verso il settore più caldo dei tifosi della Platense e con entrambe le mani ha iniziato a compiere gesti osceni indirizzati a loro. Un comportamento che inevitabilmente ha scatenato l’ira dei supporter avversari e ha generato un caos infinito all’interno del terreno di gioco.
I motivi dei gesti
I tifosi della Platense hanno iniziato ad urlare di tutto contro l’estremo difensore, mentre i giocatori della squadra di casa hanno cercato di fare giustizia per quanto da lui appena compiuto. Nel parapiglia generale che ha coinvolto praticamente tutti i presenti in campo, l’arbitro ha poi deciso di espellere Arias. Il portiere del Racing è stato quindi portato a fatica negli spogliatoi ed è apparso decisamente inferocito. Ma qual è il motivo di quei gesti? Il 35enne numero 1 della Nazionale Cilena per tutta la partita sarebbe stato bersagliato dai tifosi avversari con insulti e cori razzisti.
L’atteggiamento da lui tenuto, nonostante gli insulti ricevuti, rimane comunque ingiustificabile e con ogni probabilità gli costerò una lunga squalifica.