La Lazio ieri non è riuscita nel sorpasso all’Udinese che ha bloccato i biancocelesti sullo 0 a 0. Ma a far notizia, più che il risultato, è stato l’infortunio di Immobile, uscito alla mezzora dolorante. La faccia sofferente del capitano ha subito preoccupato staff e tifosi laziali. A fine partita, il tecnico Maurizio Sarri si è lasciato andare ad uno sfogo in cui ci è andato di mezzo anche il patron Claudio Lotito, a sua modo responsabile dell’infortunio dell’attaccante.
Infortunio Immobile, prime sensazioni negative
“Immobile ha avuto un risentimento al bicipite femorale sinistro, ora aspetteremo le prossime ore per stabilire diagnosi e tempi di recupero. Serviranno infatti un paio di giorni per capire l’esatta evoluzione del quadro clinico. Le prime sensazioni non sono positive, l’importante però è che Ciro si sia fermato subito”. Questa la prima diagnosi del responsabile dello staff medico laziale Fabio Rodia, che non lascia presagire a nulla di buono. Con ogni probabilità Ciruzzo tornerà in campo nel 2023.
Una brutta tegola per la squadra capitolina che anche grazie al suo numero 17 stava viaggiando col vento in poppa. Un giocatore che difatti non ha sostituti naturali in rosa e che costringerà Sarri a fare di necessità virtù adattando Felipe Anderson o Pedro a falso nueve (come accaduto già ieri). Proprio il tecnico toscano ieri ha sbottato su questa situazione, prendendosela col presidente Lotito.
Sarri si sfoga contro Lotito
Non è la prima volta che Sarri si lamenta del terreno dello stadio Olimpico, anzi sono due anni che ripete le stesse cose come un mantra, ma nessuno gli dà ascolto. Forse per questo motivo, a questo giro, l’allenatore si è lasciato andare ad un duro sfogo ai microfoni di Dazn: “Purtroppo la partita si è messa così, ci sta. Sono quelle piccole difficoltà su cui dobbiamo cercare di andare oltre, la squadra ci ha provato ma quando incontri una squadra così fisica dopo che hai fatto 3 partite in 6 giorni su un terreno ingiocabile diventa difficile”.
Sarri ha poi rincarato la dose: “Chiaramente quando si parla di certi giocatore è difficile sostituirli senza un minimo effetto negativo. Sono giocatori troppo impattanti per dire che sarà la stessa cosa. Le sensazioni? Lasciano il tempo che trovano, facciamo passare 48 ore e vedremo cosa accadrà. Avevamo preparato un sacco di uscite da dietro ma appena fatto il riscaldamento abbiamo annullato tutto perché farle col terreno di oggi era una bomba”.
Infine la stoccata finale: “Non so cosa voglia fare il presidente, ma se vuole giocare su questo campo deve prendere un altro allenatore perché io qui non riesco a giocare. O altrimenti giochiamo da un’altra parte. Se il terreno è questo io non sono un allenatore ideale“. Parole dure che porteranno sicuramente ad un confronto tra i due.