L’Australia è la prima nazionale a protestare ufficialmente contro il Qatar. I giocatori della selezione australiana hanno pubblicato un video messaggio di 3 minuti sui social contro il Paese ospitante, accusandolo di calpestare i diritti umani dei lavoratori migranti e della comunità Lgbtq+. Si tratta della più importante protesta pubblica di uno dei 32 paesi qualificati ai Mondiali FIFA, che prenderanno il via il 20 novembre. Un messaggio video, letto una riga alla volta da 16 giocatori e supportato dall’intera delegazione gialloverde, che ha scatenato l’irritazione del governo qatariota.
Mondiali, Australia protesta su diritti in Qatar
Il Guardian ha stimato che fino a 6500 lavoratori provenienti da India, Pakistan, Nepal, Bangladesh e Sri Lanka sono morti in Qatar da quando è stata assegnata la Coppa nel 2010. I Socceroos riconoscono che sono state adottate misure per migliorare le condizioni dei lavoratori, come l’attuazione del salario minimo. Tuttavia, sostengono che tali riforme sono state “incoerenti e richiedono miglioramenti”.
Il video è frutto di una lunga riflessione, che ha preso il via due anni fa: “Ci sono valori universali che dovrebbero definire il calcio. Valori come rispetto, dignità, fiducia e coraggio. Quando rappresentiamo la nostra nazione, aspiriamo a incarnare questi valori ed è per questi motivi che dobbiamo parlare della situazione in Qatar. Negli ultimi due anni abbiamo intrapreso un viaggio per capire e conoscere meglio la situazione”. I giocatori sottolineano che “la decisione di ospitare i Mondiali in Qatar ha provocato la sofferenza e la morte di innumerevoli” lavoratori migranti.
Qatar si difende: “Campagna senza precedenti”
Nella dichiarazione della nazionale australiana si parla anche di diritti per la comunità Lgbtq+: “Affrontare questi problemi non è facile. E non abbiamo tutte le risposte. Siamo al fianco di FIFPro, Building and Wood Workers International e International Trade Union Confederation, per cercare di incorporare le riforme e stabilire un’eredità duratura in Qatar. Ciò deve includere la creazione di un centro di risorse per i migranti, un rimedio efficace per coloro ai quali sono stati negati i propri diritti e la depenalizzazione di tutte le relazioni omosessuali. Questi sono i diritti fondamentali che dovrebbero essere garantiti a tutti. Un’eredità che va ben oltre il fischio finale dei Mondiali FIFA 2022”.
Immediata la reazione del governo del Qatar. Lo sceicco Tamim bin Hamad Al Thani ha etichettato la protesta come una “campagna contro il Qatar senza precedenti che mai prima nessun Paese ospitante della Coppa del Mondo ha subito”. Lo sceicco ha sottolineato inoltre che sono state già messe in atto diverse riforme e che, in occasione del torneo, non ci sarà alcuna repressione né per motivi ideologici, né politici né sessuali. In occasione del torneo, appunto. E dopo il fischio finale della Coppa del Mondo?