In una lunga intervista rilasciata al quotidiano spagnolo As, Gennaro Gattuso ha ripercorso alcuni momenti importanti della sua carriera da calciatore ed allenatore, svelando anche qualche curioso aneddoto. Come quello riguardante il suo passaggio ai Glasgow Rangers, avvenuto quando il centrocampista di Corigliano Calabro aveva appena 19 anni. L’attuale allenatore del Valencia in Scozia non voleva proprio andare, e furono necessarie la benevole “minacce” di suo padre per convincerlo ad accettare il trasferimento.
Il passaggio di Gattuso ai Rangers
Ad appena 18 anni, Gennaro Gattuso faceva il suo esordio nel calcio professionistico, giocando la sua prima partita di Serie B con la maglia del Perugia allora allenato da Galeone. Al termine di quella stagione le presenze di Ringhio con gli umbri sarebbero state due, sufficienti però ad attirare le attenzioni di un glorioso club estero, i Glasgow Rangers, che offrirono al centrocampista un contratto a cifre importanti. Il giovane Gattuso però di andare in Scozia non voleva saperne, e fu necessario l’intervento di suo padre Franco per convincerlo ad accettare la destinazione.
Un’offerta che non puoi rifiutare…
Gli scozzesi offrivano un quadriennale da 2 miliardi, una cifra difficile da rifiutare, ma il trasferimento si concretizzò per problemi burocratici solo nella primavera seguente, dopo che Gattuso aveva fatto il suo esordio in Serie A. Questo il suo racconto, riferito all’estate precedente: “Non volevo andare a Glasgow. Avevo appena giocato due partite in Serie B e stavamo per essere promossi in Serie A. Un giorno, mio padre viene da me e mi dice che un rappresentante dei Rangers era venuto in città e voleva offrirmi un contratto. Non volevo andarmene dal Perugia e l’ho detto a mio padre“, racconta l’ex centrocampista.
Papà Franco però si rivelò capace di convincere il figlio: “Lui mi ha risposto che i Rangers stavano offrendo così tanti soldi che non riusciva nemmeno a scrivere il numero. Mi disse che era quattro volte quello che aveva guadagnato in tutta la sua vita. Quando ho detto di nuovo di no, ha risposto che mi avrebbe dato un pugno se non avessi accettato. Alla fine sono andato ai Rangers“.