Gerard Piqué, a pochi mesi dal suo ritiro, sta già pensando di ritornare in campo e vorrebbe farlo con la maglia del suo Andorra. Un’operazione che potrebbe sembrare semplice, ma che in realtà non lo è. Due i grandi ostacoli da superare per il suo auto-ingaggio, entrambi legati allo stretto controllo economico della Liga.
Piqué vorrebbe giocare per il suo Andorra
Il 3 novembre scorso, Piqué si è inaspettatamente preso la scena annunciando il suo addio al calcio giocato. L’ex difensore, che nelle prime settimane di campionato ha avuto pochissimo spazio nel Barcellona, ha stabilito che era giunto il momento di appendere gli scarpini al chiodo. Quindi, nel bel mezzo della stagione e nel bel mezzo della settimana ha annunciato il ritiro.
A due mesi di distanza, però, Piqué ci sta ripensando. Lo spagnolo vorrebbe infatti tornare in campo e vorrebbe giocare in Seconda Divisione, nel suo Andorra, ma non è così semplice. In primis, spiega Relevo, l’ex difensore dovrebbe attendere qualche settimana.
Per essere subito disponibile, Gerard avrebbe mantenuto il contratto con il Barcellona e starebbe scontando le quattro gare di squalifica rimediate nel match contro l’Osasuna dell’8 novembre. Il piano del 35enne era semplice: scontare la squalifica, svincolarsi e trasferirsi a parametro zero all’Andorra.
Due ostacoli: stipendio e tetto salariale
Un piano perfetto certo, peccato però che ci siano delle complicazioni. Due gli impedimenti più grandi, entrambi legati allo stretto controllo economico della Lega spagnola. Il primo è lo stipendio, che nel caso di Piqué in questa ultima stagione è stato ben oltre i 20 milioni di euro. Anche se l’Andorra, che lui presiede, optasse per lo stipendio minino, sarà la Liga a stabilire quanto sia effettivamente questo “minimo”, tenendo conto di quanto guadagnato in passato. Lo stipendio di Piqué, infatti, deve passare attraverso un comitato di valutazione composto da tre professionisti indipendenti esterni alla Liga.
Normalmente questo comitato consente che i giocatori firmino accettando uno stipendio molto più basso di quello percepito in precedenza, ma in casi come quello di Piqué la faccenda non si risolverebbe comunque. Posto che Piqué guadagnava 20 milioni, l’Andorra non potrebbe mai ridurre il suo stipendio a 10, ma neanche arrivare a 5 perché entrerebbe comunque in gioco il secondo impedimento: il tetto salariale della squadra.
L’Andorra, quest’anno, ha un tetto salariale di 6,529 milioni di euro. Anche se il Comitato di valutazione accettasse una decurtazione dello stipendio fino a 2 milioni di euro non si risolverebbe il caso. Il club non riuscirebbe a fare spazio a Piqué e al suo stipendio. Cosa potrebbero fare dunque?
Andorra-Piqué, le possibili soluzioni
La prima soluzione è un aumento di capitale. Ma ancora una volta i regolamenti non lo favoriscono, perché non si può aumentare il proprio capitale in maniera illimitata, ma al massimo del 25% del proprio volume d’affari. Quello dell’Andorra è di circa 10 milioni quindi, al massimo, potrebbe aumentare il capitale di circa 2,5 milioni e probabilmente alla Liga non basterebbe. La seconda soluzione, più facile, sarebbe trovare delle nuove sponsorizzazioni che aumentino il tetto salariale del club. Ce la farà Piqué?