Dopo le dimissioni da presidente della Juventus Andrea Agnelli torna a parlare e lo fa al De Telegraaf in un’intervista incentrata sulla Superlega.
Agnelli racconta la nascita della Superlega
Dopo le dimissioni date alla Juventus il 18 gennaio scorso, Andrea Agnelli torna a parlare. Nel corso di un’intervista al De Telegraaf ha parlato del progetto Superlega, fortemente voluto da lui e da Florentino Perez.
L’ex presidente dei bianconeri ha raccontato come è nato il progetto, contro cui la Uefa fa resistenza: “Nel 2019 eravamo pronti, Aleksander Ceferin ed io. I top club di tutte le sottodivisioni dell’Eca si erano accordati su un nuovo formato. I club di medie dimensioni delle grandi leghe, i dirigenti delle grandi leghe e alcune associazioni nazionali vedevano il nuovo formato come una minaccia e quindi Ceferin si è ritirato.
Quando la Uefa ha deciso di bloccare il progetto, sono nati progetti esterni alla Uefa per organizzare un nuovo campionato con tutti i club dell’Eca. La possibilità che il progetto prenda il via dipenderà dalla Corte di giustizia europea… A livello interno è stata una guerra che non sono riuscito a vincere.”
La Corte di giustizia dovrebbe dare un giudizio finale sulla questione legata al monopolio della Uefa entro metà marzo. Proprio sul monopolio Agnelli non usa mezzi termini: “Il monopolio dell’Uefa deve essere spezzato per dare ai club un futuro finanziariamente stabile.”
La Uefa si oppone a qualunque cambiamento
A chi qualche giorno fa aveva detto che la Superlega esisteva già e si chiamava Premier League, Agnelli ha detto: “A parte la mancanza di stabilità finanziaria, in molte competizioni, nazionali e internazionali, i vincitori sono noti in anticipo. Principalmente a causa degli introiti che i club ottengono dal mercato nazionale.
L’Inghilterra è al primo posto in questo senso e si può vedere come la Premier League sia rappresentata in maniera generosa nelle fasi finali dei tornei di coppe europee. La Spagna è subito dietro insieme ad alcuni club come il Paris Saint-Germain e il Bayern Monaco. Ma in una competizione sportiva è importante che ogni partecipante abbia la possibilità di vincere. Così anche Ajax, Feyenoord e Juventus. Come appassionato di calcio, sostengo fortemente una competizione internazionale di questo tipo.”
L’ex presidente della Juve si lascia poi andare a un ultimo attacco alla Uefa: “Al contrario delle federazioni internazionali. Non hanno alcun riguardo per i problemi dei club. Come governanti, vogliono mantenere tutto com’è. Si oppongono a qualsiasi cambiamento. Una Superlega è necessaria, perché se rimane tutto così prevedibile come in questo momento, il pubblico si allontanerà dal calcio.”
È una situazione in cui l’antipotere vuole battere il potere, per parafrasare Gigi Buffon. Per quelle che sono le voci di corridoio, sembra che la Corte di giustizia non intenda andare contro la Uefa. E senza una sentenza favorevole per la Superlega, il progetto spinto da Real Madrid, Barcellona e Juventus potrebbe vedere la fine ancora prima di iniziare.