Alexis Sanchez: due campionati cileni, un titolo nazionale argentino, uno spagnolo, uno Scudetto in Italia, una Coppa di Spagna, due F.A. Cup, una Coppa Italia, tre Community Shield, due Supercoppe di Spagna e una Supercoppa Italiana. Nel mezzo una Supercoppa Europea, un Mondiale per Club e due trionfi consecutivi in Coppa America. Il tutto con le maglie di Colo Colo, River Plate, Barcellona, Arsenal, Inter e nazionale cilena. Questo il palmares del Niño Maravilla, oggi all’Olympique Marsiglia, che nella giornata odierna si è lasciato andare a un durissimo sfogo in merito al suo passato in nerazzurro.
Sanchez, attacco all’Inter
Alexis Sanchez, all’Inter dal 2019 al 2022 (109 presenze e 20 gol), ha lasciato i nerazzurri la scorsa estate a parametro zero. Nella stagione in corso, tra le fila del Marsiglia, ha realizzato 16 gol in 34 partite tra Ligue 1, Champions League e Coppa di Francia.
Il cileno non ha però digerito lo scarso impiego della scorsa stagione e, in questo senso, è arrivato il durissimo attacco al club e a Simone Inzaghi: “All’Inter ero come un leone in gabbia – ha dichiarato ai microfoni di Tvn (emittente televisiva cilena) – ho sempre detto che sarebbe stato giusto criticarmi se avessi giocato male, ma non mi è stata data la possibilità di dimostrare il mio valore”.
L’avvertimento a Inzaghi
Nel corso dell’intervista, il classe ’88 ha poi svelato un aneddoto relativo a una sorta di avvertimento, da parte sua, al tecnico nerazzurro: “Prima del derby di ritorno gli dissi che se non mi avesse fatto giocare avremmo perso, è andata esattamente così e da quel momento in poi non gli ho più detto nulla. Dovevo essere come un elefante – ha proseguito l’ex Udinese (club nel quale ha esordito in Serie A) – bocca chiusa e orecchie grandi. Ancora mi chiedo, però, perché Inzaghi non mi fece giocare”.