Terminato il campionato con la conquista dello Scudetto e il premio di miglior difensore dell'intera Serie A, Kim Min-jae si appresta a rispondere alla chiamata della Corea del SUd. Non però a quella della nazionale guidata dal neo ct Jurgen Klinsmann...
La "chiamata" della Corea del Sud
La Serie A è in archivio e la prima stagione di Kim Min-jae con la maglia del Napoli si è rivelata sorprendentemente positiva: arrivato tra lo scetticismo di tanti che non lo consideravano al livello di Koulibaly, trasferitosi al Chelsea, il sudcoreano ha invece dimostrato grandi qualità fisiche e tattiche, abbinate ad una discreta tecnica. Qualità che gli hanno permesso di essere incoronato miglior difensore del nostro campionato, alla faccia degli scettici. Chi pensava che per lui fosse arrivato il momento di partire con la propria nazionale però, si sbagliava. La chiamata dalla Corea del Sud è infatti sì arrivata, ma si tratta di quella per il servizio di leva militare.
La leva sudcoreana
Non si può proprio sfuggire dal servizio militare in Corea del Sud, e così Kim sarà costretto a saltare le due amichevoli della nazionale contro Perù ed El Salvador e rispondere invece alla chiamata della propria nazionale. La normativa in tal senso parla molto chiaro: tutti gli uomini abili tra i 18 e i 28 anni devono prestare servizio con le forze armate per 21 mesi. Sono ammesse tuttavia delle eccezioni per atleti internazionali e personalità del mondo dello spettacolo: per loro, previa autorizzazione, il periodo di ferma si riduce ad appena 3 settimane. Una durata simbolica, ma che il difensore partenopeo dovrà necessariamente rispettare.
Che in queste 3 settimane il centrale del Napoli impari delle nuove speciali tecniche difensive?
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