La rottura tra il Milan e Paolo Maldini ha diviso come non mai. Alcuni ritengono che sia stato ingiusto mandare via un dirigente che ha portato colpi come Leao e Maignan, protagonisti dello Scudetto della scorsa stagione. Altri non gli perdonano le scelte (da molti definite disastrose) dell'ultimo mercato estivo, in particolare l'acquisto di De Ketelaere, rivelatosi un vero e proprio flop. Dietro, però, ci sarebbe anche un forte attrito creatosi con Pioli: fattore, questo, che verosimilmente rientra tra le cause della rottura tra il club rossonero e l'ex capitano.
Pioli e Maldini, la causa della rottura
"Due, in particolare, gli elementi che li hanno portati ad allontanarsi e hanno alimentato i malumori di Maldini nei confronti dell’allenatore - scrive la Gazzetta dello Sport -. Da un lato il d.t. non condivideva più l’idea di gioco di Pioli, non gli piaceva più il calcio praticato dal tecnico. Dall’altro c’era un dissenso sull’impiego dei giocatori arrivati nel mercato estivo 2022. Probabilmente non soltanto nel minutaggio di alcuni, ma anche sulle scelte drastiche di non farne giocare altri, per niente, o quasi".
La chiamata a Pirlo
Oltretutto, Maldini aveva contattato l'amico Andrea Pirlo per sondare la sua disponibilità ad allenare il club rossonero, fatto che sicuramente non ha contribuito a risollevare i rapporti tra i due. Il Milan è atteso da un mercato importante dove si dovranno cedere i dissidenti Origi e Rebic e sostituire Ibrahimovic, oltre a dover prendere almeno due centrocampisti (uno alla Kessié e un sostituto di Brahim Diaz, che tornerà al Real Madrid). Per il nuovo direttore tecnico il compito sarà tutt'altro che semplice.