Sono passati appena due giorni dalla maledetta, per l'Inter, serata di Istanbul, in cui i nerazzurri sono stati sconfitti di misura dal Manchester City nell'attesissima finale di Champions League. Nemmeno il tempo di metabolizzare quanto accaduto che tanti protagonisti di quella partita sono volati in ogni parte del mondo per rispondere alla chiamata della propria nazionale. Tra questi anche Francesco Acerbi, che giovedì insieme ai compagni dell'Italia affronterà la Spagna nella semifinale di Nations League. In conferenza stampa a Coverciano però, il difensore non ha potuto esimersi dal rispondere ad alcune domande inerenti la partita dello scorso sabato.
Acerbi amaro sulla finale di Champions
L'analisi di Acerbi sulla sconfitta dell'Inter è lucida. Il centrale nerazzurro è consapevole del fatto che l'Inter ha giocato alla pari contro una corazzata che alla vigilia aveva tutti i favori del pronostico dalla propria parte, ma alla fine ciò che conta è ben altro: "Dobbiamo essere comunque orgogliosi di quanto fatto a Istanbul", ha esordito. "C'è un po' di amarezza, perché ti senti dire tante volte 'bravi, bravi...', però se non alzi il trofeo non resta niente di scritto e questo ti rode".
"Mi resta addosso una sensazione avvertita in campo, e l'ho detto anche ai compagni: bella partita, ma forse c'è mancata un po' di consapevolezza di poter fare più male al City. Si è parlato troppo di quanto era forte, magari inconsciamente... Penso che avremmo potuto fargli male, avevano paura di noi: per questo resta un grande rammarico, ma pure la consapevolezza di poter dire a noi stessi: se non era questa la volta buona, vedrai che se vorrai ce ne sarà un'altra. La consapevolezza di potersela giocare con tutti".