È da oggi in libreria l'autobiografia di uno dei bomber più prolifici dell'epoca moderna, Pippo Inzaghi, che insieme al giornalista G.B. Olivero ha scritto "Il momento giusto", un libro che ripercorre la lunga e vincente carriera dell'ex attaccante tra le altre di Juventus e Milan. Lla Gazzetta dello Sport ha pubblicato alcuni stralci dell'opera, da cui emergono retroscena inediti della vita calcistica dell'allenatore. Uno in particolare, riguardante il suo addio al calcio.
L'addio "forzato" al calcio di Inzagh
Tra le pagine dell'autobiografia, oltre a parlare della sua vita privata, le paure legate al calcio, e della carriera da bomber di razza e sempre sul filo del fuorigioco, Inzaghi ha sollevato il coperchio sulla decisione di appendere gli scarpini al chiodo. Una decisione condizionata pesantemente da un allenatore: "Era stato Allegri a chiudere la mia carriera da giocatore. Io e il Milan, infatti, nella primavera del 2012 avevamo trovato un accordo per prolungare di un anno il mio contratto", si legge nel libro.
"Io sarei stato un importante collante nello spogliatoio che nel giro di poco tempo aveva perso Maldini, Pirlo, Nesta, Gattuso, Seedorf. Elementi di spessore che avevano lasciato un vuoto profondo. Non avrei accampato alcuna pretesa... Galliani era felice di aver trovato insieme a me questa soluzione. Allegri invece la bocciò, non mi voleva più nello spogliatoio e lo disse al dirigente chiedendo che non mi fosse rinnovato il contratto. Per me fu una mazzata".
Sembrerebbe esserci dunque lo zampino di Max Allegri sulla decisione di Pippo Inzaghi di lasciare il mondo del calcio. Incredibile come il nome dell'attuale tecnico della Juventus, in un modo o nell'altro, venga sempre tirato in ballo...
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