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"In Italia mi sento aggredito", duro sfogo di Mourinho

calcio07/08/2023 • 12:21
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José Mourinho, allenatore della Roma, si è detto stanco della situazione che sta vivendo in Italia. Nell'intervista rilasciata al Corriere dello Sport il portoghese ha raccontato di come si senta "aggredito" da chi prende le decisioni nel calcio italiano.

Il racconto di Mourinho

Ivan Zazzeroni, direttore del Corriere dello Sport, ha avuto l'opportunità di intervistare José Mourinho che infastidito da quello che sta vivendo, ha raccontato i motivi che l'hanno spinto a scegliere la Roma. Il portoghese ha spiegato di essere rimasto colpito positivamente dopo aver conosciuto la famiglia Friedkin, proprietari della società, e anche dal calore dei romanisti. "Trasmisero il loro entusiasmo, mi piacque la prospettiva di un progetto diverso, tre anni di contratto, una crescita progressiva, qualcosa che in precedenza non avevo mai preso in considerazione", ha spiegato lo Special One.

Sempre d'accordo con la società?

Anche noi, sulla nostra pagina Instagram, qualche giorno fa avevamo pubblicato la foto di Mourinho che abbracciava il nulla nella foto di squadra. L'ex allenatore di Inter e Real Madrid è voluto tornare sull'argomento: "Non c’è stato alcun retropensiero. La foto con l’attaccante immaginario è stata fatta per ridere". Precisando però di non essere pienamente soddisfatto del mercato perché, con Abraham fuori dai giochi, ad oggi avrà soltanto Andrea Belotti come boa in mezzo all'attacco.

Mou ha anche tirato le orecchie alla società di non averlo difeso in alcuni frangenti, tuttavia non si è mai pentito di aver scelto la Roma e di aver rifiutato la proposta da 96 mln da un club arabo, precisando che però il suo non è un "no" definitivo.

Il litigio con Taylor

Ha parlato anche del rigore non concesso in finale di Europa League a favore dei giallorossi e di cosa è successo al termine della partita: "Finito tutto, rientriamo nello spogliatoio, scendiamo in garage e arriva il gruppo arbitrale. Con Webb ho un rapporto buono, come con Rosetti. Hanno entrambi arbitrato delle mie partite, Webb addirittura la finale di Champions con l’Inter a Madrid. So di non essere stato elegante, ma non ho insultato nessuno. ‘Fucking disgrace’ è molto simile all’italiano ‘cazzo!’, un’esclamazione, uno sfogo, o al portoghese ‘foda pra caralho’. Sono andato da Rosetti e gli ho detto: ‘arbitro, io lo chiamo così, è rigore o non è rigore?’. Rosetti ha fatto quello che di solito fanno gli arbitri, non mi ha risposto. Ho ripetuto la domanda a Webb, lui mi ha messo la mano sulla spalla e ha detto ‘José, sì, è rigore’.

Mourinho e la lite con l'arbitro Taylor in finale di Europa League

Poi la disamina continua: "Webb ha fatto quello che mi sarebbe piaciuto avesse fatto Taylor. Perché se Taylor, o qualcuno al posto suo, dopo la partita fosse venuto da noi, nello spogliatoio del pianto, e avesse detto ‘ho sbagliato, abbiamo sbagliato, mi dispiace’, non solo sarebbe finita lì, ma lui avrebbe avuto il nostro rispetto e la nostra ammirazione. Sbagliamo tutti, forse durante quella partita ho sbagliato anch’io. Continuo a pensare una cosa: Taylor è bravo, per non dire molto bravo, positivo anche il rapporto che ho avuto in Inghilterra, mi sembra un uomo perbene, io non ho mai messo in dubbio la sua onestà. L’unica cosa che dico e dirà sempre è che era rigore e con quel rigore lì la Roma avrebbe potuto vincere. Prima di quel rigore la sua direzione non mi era piaciuta per niente, non mi erano piaciute le sue scelte tecniche, disciplinari, però continuo a pensare che sia un arbitro bravissimo e se la prossima stagione lo riavremo, nessun problema, sono sincero".

Mou: "Mi sento aggredito"

Mou ne ha anche contro la FIGC: "Se facciamo Uefa di qua e Italia di là, mi sento molto meglio quando parlo di Uefa e meno di Italia. In Italia mi sono sentito aggredito, hanno violato la mia libertà di uomo, la mia libertà di uomo di calcio, la mia libertà non di grande allenatore, perché in queste situazioni non ci sono grandi o piccoli allenatori, siamo tutti uomini. Qui non mi sento più a mio agio. Ho paura di ricevere altre squalifiche, ho paura di dover tornare a sentire tutto quello che ho ascoltato o letto in questi due anni. Se mi dici José, parliamo di Budapest, ci sto. Però se mi chiedi di parlare di Italia, di sconfitte politiche, di opinioni espresse dalla gente e anche di offese ricevute, la cosa mi disturba. Ho detto paura, forse paura è eccessivo, fastidio è meglio. Penso che a livello istituzionale avrebbero dovuto trattarmi diversamente, da uomo di grande esperienza internazionale, uno che ha allenato in Inghilterra, in Spagna".

 

Filippo
Tags :MOURINHOSERIE AROMA

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