Grinta, corsa e innato senso del gol sono solo alcune delle caratteristiche che hanno reso grande Ciro Immobile. Il gol, l’attaccante di Torre Annunziata l’ha sempre avuto nel sangue ma, in tal senso, la svolta è arrivata quando, nell’estate 2016, è passato alla Lazio. In biancoceleste ha realizzato 191 reti in 282 presenze tra Serie A, Coppa Italia, Champions, Europa League, Conference League e Supercoppa Italiana. Nel mezzo le 36 marcature in campionato nella stagione 2019/20, che gli sono valse la conquista della Scarpa d’Oro davanti a mostri sacri del calibro di Lewandowski e Cristiano Ronaldo. Di seguito 10 curiosità su Ciro Immobile.
L’infanzia
Nato il 20 febbraio 1990 a Torre Annunziata, Immobile cresce con il pallone tra i piedi per i vicoli della sua città. Nella fattispecie Ciro muove i primi passi nel campetto dei Salesiani e, nella scuola calcio locale, la sua passione si consolida.
Il no della Salernitana
Nel 2001, a 11 anni, lascia Torre Annunziata per approdare nel settore giovanile della Salernitana (dove fatica a emergere) che, però, decide di non credere nelle sue qualità. Dopo pochi mesi nel vivaio granata, infatti, Ciro passa al Sorrento.
Sorrento e l’occasione Juve
Nel settore giovanile del Sorrento Ciro inizia a trovare la propria dimensione e, con la formazione allievi, realizza 30 gol nella stagione 2006/07. Un rendimento che non passa inosservato e, in questo contesto, si inserisce l’interesse della Juventus (su suggerimento di Ciro Ferrara), che a fine campionato lo acquista per 80.000 euro.
Il grande passo
Il grande passo, Immobile lo compie proprio in maglia bianconera. Qui si mette in mostra con la selezione Primavera e, nel febbraio 2009, trascina i suoi alla conquista del Torneo di Viareggio. Un mese dopo, a 19 anni, esordisce in Serie A nella sfida casalinga vinta per 4-1 contro il Bologna e, nel novembre 2009, assaggia per la prima volta il palcoscenico europeo nel match di Champions League perso per 0-2 contro il Bordeaux a Torino.
Re di Viareggio
Nel febbraio 2010 vince nuovamente il Torneo di Viareggio con la Primavera della Juve, segnando tre gol nella finale contro l’Empoli. Ciro si laurea capocannoniere con 10 reti (record di marcature in una singola edizione) e viene premiato come miglior giocatore della manifestazione, elementi che gli valgono il Golden Boy, riconoscimento assegnato ai migliori calciatori u-21 del panorama europeo.
La gavetta
A partire dalla stagione successiva, per Immobile inizia una girandola di prestiti: l’annata 2010/2011 è scandita dalla doppia esperienza in Toscana targata Siena (da agosto a dicembre) e Grosseto (da gennaio a giugno). Se con i bianconeri totalizza appena sei presenze e due gol tra Serie B e Coppa Italia, non va meglio nella seconda parte di stagione, durante la quale realizza una sola rete in 16 partite di campionato.
Zeman e la svolta Pescara
Dopo una stagione all’insegna di alti e bassi, la carriera di Ciro si imbatte in una vera e propria svolta. Location: Pescara, allenatore: Zeman, obiettivo: promozione in Serie A. In biancazzurro Ciro trova la propria dimensione e, sotto la guida sapiente del boemo (che ne monitora crescita e progressi), si consacra come uno degli attaccanti più promettenti del panorama italiano. Con il club abruzzese segna 28 gol in 37 partite e contribuisce, complice una qualità fuori categoria alla luce di giocatori come Verratti e Insigne, alla promozione nella massima serie.
La consacrazione e il rapporto con Klopp
Nella stagione 2012/13 Immobile passa al Genoa, il primo vero assaggio di Serie A dopo la parentesi alla Juve. Con il grifone realizza cinque gol in 33 gare di campionato e, l’anno dopo, arriva la consacrazione con la maglia del Torino. In granata forma una coppia da urlo con Alessio Cerci (che vale la qualificazione in Europa League complice la squalifica del Parma) e mette a segno 22 reti in 33 partite, che gli valgono la conquista della classifica marcatori.
Quindi il passaggio al Borussia Dortmund (10 gol in 34 presenze tra Bundesliga, Champions League, Coppa di Germania e Supercoppa nazionale), dove però Jurgen Klopp gli preferisce i fedelissimi delle stagioni precedenti e, con il tecnico tedesco, il feeling sembra non sbocciare mai. Un’avventura scandita anche dalle difficoltà di ambientamento: “I tedeschi sono freddi e in otto mesi nessuno dei miei compagni mi ha mai invitato a cena fuori”.
Vita privata
Ciro Immobile è sposato con Jessica Melena, conosciuta ai tempi del Pescara. I due sono convolati a nozze il 23 maggio 2014 (poco prima del Mondiale in Brasile che coincide con l’esordio ufficiale in Nazionale) e hanno 4 figli: Michela, nata nel 2013, Giorgia, nel 2015, Mattia, nel 2019, e Andrea, nato nell’ottobre 2022. Jessica ha sempre accompagnato Ciro nella sua carriera, seguendolo anche nella deludente esperienza al Siviglia e nella parentesi bis al Torino. A Roma, dopo il passaggio di Immobile alla Lazio, la coppia trova il proprio equilibrio e, complici le prime due stagioni in cui realizza 67 gol, Ciro conquista l’affetto dei tifosi e la Capitale diventa la sua seconda casa.
Serie tv
Immobile è un grande appassionato di Serie tv: tra le sue preferite spiccano Gomorra e La Casa di Carta. Proprio sulla scia della nota serie spagnola, il bomber campano e la moglie hanno ricreato su TikTok una delle scene più celebri. Nella circostanza, Ciro (nei panni del professore) riferisce a Tokyo (Jessica) che la banda rapinerà la Zecca di Stato.