"Ad Al-Khelaifi piaceva più mia moglie di me". L'incredibile bordata di Jesé Rodriguez

L'ex attaccante di Real Madrid e Psg, con un passato anche alla Samp, Jesé Rodriguez, in una recente intervista ha sparato a zero contro il club francese
calcio estero02/12/2024 • 15:33
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Jesé Rodríguez
#--Johor Darul Ta'zimAttaccante
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#--Johor Darul Ta'zimAttaccante
Super League
Stagione 2024/2025

0

Goals

1

Tiri in porta

1

Tiri

0

Assists

Real Madrid, Paris Saint Germain, Stoke City, Betis Siviglia, Sporting Lisbona, Sampdoria. Sono solo alcuni degli importanti club in cui ha militato Jesé Rodriguez, esterno offensivo classe classe '93 cresciuto nella cantera Merengues. 

 

L'attaccante spagnolo, che da poche settimane ha firmato da svincolato con il club malese Johor Darul Ta'zim, nella sua lunga carriera ha vissuto momenti indimenticabili ma anche periodi decisamente difficili. A quest'ultima categoria appartengono le stagioni in cui ha militato con la maglia del Psg, da lui ricordati in una recente intervista rilasciata allo youtuber Mowlihawk. Intervista in cui il 31enne di Las Palmas ha sparato letteralmente a zero contro il club parigino, l'allora allenatore Unay Emery ed il proprietario Nasse Al-Khelaifi.

 

Jesé ha dapprima parlato del grave infortunio al ginocchio occorsogli nel 2014: "Quel giorno ha cambiato la mia vita per sempre. È stato uno dei giorni peggiori della mia vita. Prima di quello mi sentivo nel momento migliore della mia carriera. Sapevo che, se avessi mantenuto quel ritmo, avrei potuto competere con chiunque. Ero giovane e stavo facendo molto bene nel miglior club del mondo, con la maggiore pressione. Florentino mi portò dal miglior chirurgo di Germania. Ma quando ebbi l'infezione e dovettero operarmi due volte, dissi: 'È finita'. Quando cominciai a sentirmi meglio, nel mio ultimo anno con il Madrid, stava per finire la Liga".

 

Poi la scelta (a posteriori sbagliata) di trasferirsi al Psg: "Se avessi voluto sarei rimasto al Madrid, ma è arrivata l'opzione del Psg. Poiché non stavo giocando molto, ho pensato di andare a Parigi, perché sapevo che avrei avuto minuti di gioco. E poi c'era Emery come allenatore, che mi chiamò. Il Madrid fece molti acquisti e io volevo andare all'Europeo con la Nazionale, perché ero già stato vicino a giocare al Mondiale in Brasile. Inoltre mi miglioravano il contratto e mi pagavano molto di più. E guarda che al Madrid, dove ci pagavano ogni sei mesi, pagavano molto bene. Prendevo poco meno di cinque milioni di euro lordi. La prima volta che ho visto un milione sul conto ho detto: 'Cavolo, questo per fare gol?'".

 

Un'esperienza, quella Jesé Rodriguez nel club della capitale francese, a dir poco negativa: "Al Psg debuttai dando l'assist per il gol della vittoria nella mia prima partita, ma poi rimasi fuori per due mesi a causa di un'appendicite e, durante l'inverno, mi dissero che dovevo andarmene. Dissi a Emery che mi sentivo ingannato. Al Khelaifi? Il presidente non voleva nemmeno vedermi. Non so se gli piacesse di più mia moglie che io. Non mi diedero nessuna spiegazione. Puoi guadagnare molto, ma mi hanno trattato davvero male. Lì mi sono reso conto che il Madrid è il migliore del mondo in tutto. Mi sentivo come se stessi trattando con un tipo che è miliardario e usa i giocatori come se fossero pedine".

 

Non è tutto oro quel che luccica...

 

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