Un furto improvviso, inaspettato. Arrivato con una modalità imprevedibile e senza alcuna possibilità di reagire. Il protagonista della storia è Arthur Melo, ex centrocampista della Juventus ora in prestito al Girona, che è stato rapinato a Barcellona mentre... allungava il braccio per ritirare il ticket di un parcheggio privato. Un gesto normalissimo, ma che si è rivelato "fatale": sono bastati pochi attimi con l'arto esposto fuori dal finestrino della macchina per permettere al ladro di sfilare il lussuoso orologio dal polso del brasiliano. Che è rimasto totalmente spiazzato e ha potuto solamente guardare il malvivente scappare via insieme a un complice.
Arthur rapinato in un parcheggio di Barcellona: cosa e come è accaduto
Come racconta AS, il fatto è avvenuto giovedì pomeriggio. Arthur si trovava a Barcellona, città non molto distante da Girona (circa 100 km), per fare un po' di shopping in un pomeriggio libero da partite e allenamenti. Insomma, un momento di svago e di apparente relax. E invece la sua giornata è stata improvvisamente travolta da alcuni istanti di paura. Di rientro dalla passeggiata per le vie di Barcellona, Arthur è tornato nel parcheggio privato in cui aveva lasciato la macchina. Dopo essere salito sulla vettura, il brasiliano ha semplicemente allungato il braccio fuori dal finestrino per ritirare il ticket e poi pagare: tanto è bastato per subire il furto.
Arthur e il precedente del 2019: quando fu svaligiata la sua casa ai tempi del Barcellona
È successo tutto in un attimo. Orologio di lusso strappato via dal polso e immediata fuga del ladro, che si è dileguato in moto assieme a un complice. Una brutta disavventura per Arthur, e non è nemmeno la prima nella città catalana: già sei anni fa, quando giocava al Barcellona, dei malviventi gli svaligiarono la casa mentre lui era impegnato nella semifinale di Champions League vinta 3-0 contro il Liverpool (al ritorno, poi, ci fu la clamorosa rimonta dei Reds di Klopp). Lì l'episodio fu addirittura peggiore, con i rapinatori che minacciarono il fratello del giocatore puntandogli un cacciavite al collo. Stavolta, per fortuna, non c'è stata un'aggressione fisica. Ma sicuramente, anche questa non è stata una bella esperienza...
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